Kohn, Walter
Fisico austriaco naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 9 marzo 1923. Di famiglia ebraica, per sottrarsi alle persecuzioni razziali naziste nel 1939 fuggì con la famiglia dall'Austria in Inghilterra, dove fu internato come 'straniero nemico'; successivamente (1940) venne trasferito in Canada e liberato nel 1942. Si è diplomato all'università di Toronto (1946) e ha poi continuato gli studi negli Stati Uniti, conseguendo nel 1949 il Ph.D. in fisica alla Harvard University di Cambridge. Dal 1953 al 1972 è stato consulente per i laboratori di ricerca delle maggiori industrie interessate ai materiali per l'elettronica (IBM, General Atomic, Bell Telephone, Westinghouse). Intrapresa la carriera universitaria, è stato professore a Pittsburgh presso il Carnegie Institute of Technology (1950-60), quindi alla University of California (San Diego, 1960-79; Santa Barbara 1984-91). A Santa Barbara K. ha fondato l'Institute for Theoretical Physics della National Science Foundation, di cui è stato direttore e dove ha dato vita a un gruppo internazionale di ricerca di grande qualità. Dal 1991 è professore emerito. Per le sue fondamentali ricerche K. ha ottenuto notevoli riconoscimenti, tra cui nove lauree honoris causa. Nel 1998 è stato insignito, insieme a J.A. Pople, del premio Nobel per la chimica.
Come fisico teorico, K. si è interessato prevalentemente della struttura elettronica dei materiali, apportando notevoli contributi alla conoscenza dei semiconduttori, dei superconduttori, della fisica delle superfici e quindi anche dei catalizzatori. Negli ultimi decenni K. ha messo a punto un sistema, semplice, in grado di fornire, per un composto chimico di qualsiasi complessità, una mappa della distribuzione spaziale della densità degli elettroni (evitando la risoluzione delle complesse equazioni della meccanica quantistica). Dalla mappa delle densità il chimico può ricavare per il composto la stabilità, la forma, la reattività ecc. Proprio l'importanza di queste ricerche è la motivazione del premio Nobel, condiviso con Pople, che ha reso ancora più semplice il sistema di calcolo di K., così da trasformarlo in un "facile strumento di laboratorio" per il chimico.