Siti, Walter
Siti, Walter. – Scrittore e critico letterario italiano (n. Modena 1947). Si è formato alla Scuola normale superiore di Pisa e ha poi intrapreso la carriera universitaria, insegnando presso gli atenei di Pisa, Cosenza e L’Aquila. Ha pubblicato saggi su E. Montale, S. Penna, P.P. Pasolini (è anche il curatore dell’opera completa di Pasolini) e sulla poesia italiana contemporanea. Come romanziere esordisce nel 1994 con Scuola di nudo, seguito nel 1999 da Un dolore normale. Domina l’universo di S. uno sguardo ossessivo che si confronta con tutto l’orrore annunciato da Pasolini (consumismo, degradazione sociale ed esistenziale, desideri deviati e alimentati dalle più eterogenee sottoculture e dal trash televisivo) per mostrare il suo essere ineluttabile, che occorre piuttosto immergersi in esso e giungere al più profondo disgusto per trarne alimento. Troppi paradisi (2006) è considerato il primo esempio di postmodernismo in Italia: un romanzo complesso, molto strutturato, scritto con una lingua capace di passare indistintamente dall’aulico-sublime al basso-parlato, da registri comici a drammatici, che mette al centro del racconto quella cultura del desiderio in cui la rappresentazione ha sostituito le cose, riducendo la vita a simulacro. Il libro ha suscitato una tale divaricazione di giudizi critici da diventare in ogni caso il simbolo-sintomo di qualcosa di più ampio. Successivo è Il contagio (2008), romanzo sulla periferia di Roma, su quelle borgate che stanno trasformandosi in un'indifferenziata poltiglia urbana: mentre queste si adeguano ai valori borghesi, la borghesia assume le caratteristiche della borgata. In Autopsia dell’ossessione (2010) racconta la vicenda di un uomo divorato dall’ossessione erotica, mentre il recente Resistere non serve a niente (2012) tocca il mondo dei trader finanziari, dei movimenti di denaro su scala planetaria e dei loro intrecci con la politica e la criminalità, sfiorando la crisi in atto.