Wang Yangming (noto anche come Wang Shouren)
(noto anche come Wang Shouren) Filosofo cinese (n. Yue 1472 - m. 1529). Discendeva da un’antichissima e nobile famiglia, che aveva annoverato tra i suoi membri il superbo calligrafo Wang Xizhi (321-379). Ottenuto il titolo di dottore (jinshi), rivestì successivamente vari e importanti incarichi nell’amministrazione, raccogliendo al contempo intorno a sé un gran numero di discepoli, attratti sia dalla sua dottrina sia dall’esemplarità della sua vita. Lontana dalla pura ed astratta speculazione, la dottrina di W. Y. si sviluppò a partire dall’aspirazione a come divenire saggio, che caratterizzò tutta la sua vita; di qui la necessità di rafforzare la volontà: nulla, infatti, nel mondo giunge a compimento, se prima non si è fermamente fissata la volontà. Un mondo che è una sola famiglia, ove l’uomo eccelso e benevolo percepisce e considera il cielo, la terra e tutti gli esseri viventi, finanche le piante e le pietre, come un unico corpo (yiti). Allora la natura dell’uomo diventa in sé e per sé sufficiente a conseguire la saggezza: una rivelazione di cui lo stesso W. Y. fece esperienza improvvisamente mentre era tutto teso nell’«investigazione delle cose» (gewu), secondo l’esortazione di Zhu Xi (➔), che insegnava a cercare, investigare e conoscere il li («principio») di ogni cosa, giacché nel mondo ogni cosa, pur anche minutissima, reca il proprio li. Contrariamente alla dottrina di Zhu Xi, secondo W. Y., ciò che si cerca al di là della propria mente è in verità già in essa rivelato, sicché non vi è li o cosa al di fuori della mente. La mente è il solo luogo in cui il li si rivela, si manifesta (xinliji): tutto è pertanto nella mente, e la stessa mente, qualora interamente libera da qualsiasi inclinazione egoistica, è l’incarnazione del li celeste (tianli) e come tale non è bisognosa di altro. Da ciò discende la dottrina dell’unità di conoscenza ed azione (zhixing heyi), sicuramente l’intuizione più originale di Wang. L’attività della mente, vale a dire il pensare, è già azione, così conoscere è l’inizio dell’agire, e agire è il compimento del conoscere. L’innata conoscenza del bene (liangzhi), ossia l’innata disposizione a discernere il bene dal male, è la sostanza originale (benti) della mente. Estendere tale conoscenza (zhi liangzhi) significa in definitiva applicarsi costantemente alla purificazione della propria mente.