WANGENHEIM, Karl August, barone von
Uomo politico del Württemberg, nato a Gotha il 14 marzo 1773, morto a Coburgo il 19 luglio 1850. Dignitario del ducato di Coburgo-Saalfeld, insorse contro un ministro disonesto e fu espulso. Entrò nel 1806 al servizio di re Federico del Württemberg, che gli affidò la direzione delle finanze e nel 1811 la presidenza del tribunale superiore, ma finì col trasferirlo a Tubinga come curatore dell'università. Scoppiata nel 1815 la lotta per la costituzione, un suo scritto, Die Idee der Staatsverfassung, indusse il re a incaricarlo della redazione d'uno statuto. Sognò di redigere una carta costituzionale che fosse un modello per tutta la Germania, ma, forestiero e dottrinario, non riuscì a piegare la resistenza dei fedeli del "vecchio buon diritto", che chiedevano la restaurazione dell'antica costituzione del Württemberg. Il suo scritto del 1816 Über die Trennung der Volksvertretung in zwei Abteilungen u. über landschaftliche Ausschüsse, che rivelava l'anacronismo della vecchia costituzione, fu appoggiato da Hegel e da List. Nel 1816, nominato ministro del culto dal nuovo re Guglielmo, fu la personalità più eminente del cosiddetto "ministero riformatore", ma non riuscì a risolvere la questione costituzionale. Dimessosi nel 1817, fu nominato delegato del Württemberg al Bundestag di Francoforte. Cercò di creare un'intesa politica, ecclesiastica ed economica tra gli stati costituzionali della "Germania pura", contro l'Austria e la Prussia. Propugnava l'idea della "triade", cioè d'una federazione tedesca, composta dall'Austria, dalla Prussia e dal gruppo unito degli stati sud-occidentali. Alla conferenza di Darmstadt del 1820 tentò invano di accordare i liberisti renani e i protezionisti bavaresi in una lega doganale della "Germania pura". Al Bundestag fu il capo battagliero dell'opposizione alla politica di Metternich. Questi però si accordò con la Prussia per l'"epurazione" del Bundestag e, dopo il Congresso di Verona, chiese e ottenne il suo richiamo.
Ritiratosi a Dresda e poi a Coburgo, W. sostenne ancora nel 1849 l'idea della triade in uno scritto, Österreich, Preussen u. d. reine Deutschland auf d. Grundlage d. deutschen Staatenbundes organisch zum deutschen Bundesstaat vereinigt. Un altro suo scritto, sempre sulla questione, Das Dreikönigsbündniss u. d. Radowitz'sche Politik, uscì postumo nel 1851.
Bibl.: H. Treitschke, Deutsche Geschichte im 19. Jahrh., II e III, Lipsia 1882-85; id., Hist.-polit. Aufsätze, I, ivi 1886; C. Albrecht, Die Triaspolitik d. Fr. K. A. v. W., Stoccarda 1914.