Warner Bros. Pictures
Casa di produzione statunitense, fondata nel 1923 dai fratelli Harry, Albert, Sam e Jack Warner. Fin dal 1907 i fratelli Warner avevano avviato diverse attività nel settore cinematografico, gestendo una sala e distribuendo film in Pennsylvania e Virginia; nel 1918, dopo alcuni timidi tentativi produttivi, decisero di realizzare My four years in Germany, di William Nigh, tratto dal libro dell'ambasciatore J.W. Gerard, e iniziarono a costruire uno studio a Hollywood. A partire dal 1923, la W. B. P., produsse i film della serie del cane Rin Tin Tin, ma anche The marriage circle (1924; Matrimonio in quattro) e Lady Windermere's fan (1925; Il ventaglio di lady Windermere) di Ernst Lubitsch. Nel 1925 la casa si fuse con la Vitagraph Company of America, che aveva teatri di posa anche a Brooklyn e una distribuzione nazionale ed estera. La W. B. P., coinvolta in attività radiofoniche, nell'industria discografica e nell'editoria musicale, fu lo studio che introdusse il sonoro con il sistema Vitaphone: al successo di Don Juan (1926; Don Giovanni e Lucrezia Borgia) di Alan Crosland seguì quello di The jazz singer (1927; Il cantante di jazz), ancora di Crosland, noto come 'primo film sonoro', cantato più che parlato da Al Jolson. Nel 1929 la casa acquisì la First National Pictures, trasferendosi a Burbank, e il controllo dei circuiti di sale Stanley e Skouras, consolidando la propria posizione tra le majors. Mentre il fratello maggiore Harry conduceva gli affari a New York, Jack Warner coordinava l'attività produttiva in California, dopo aver ceduto il ruolo ideativo allo sceneggiatore Darryl F. Zanuck.
I divi della casa, a partire dalla prima star, il cane Rin Tin Tin, non si potevano definire glamorous, quanto city boys: James Cagney, Edward G. Robinson e Humphrey Bogart riflettevano sullo schermo il pubblico operaio, urbano ed etnico che frequentava le sale Warner. La casa si orientò per questo motivo verso i film d'azione, potendo contare su registi come Raoul Walsh, Michael Curtiz, William A. Wellman e Mervyn LeRoy, capaci di ritmi veloci e immagini realistiche, ma soprattutto in grado di girare secondo gli standard di efficienza narrativa più che stilistica, tipici della casa, giovandosi della scrittura di un gruppo di abili sceneggiatori quali Charles Kenyon, Manuel Seff, Wilson Mizner, Kubeck Glasmon, John Bright e Robert Lord. La W. B. P. realizzò i primi classici film di gangster, Little Caesar (1931; Piccolo Cesare) di LeRoy, con Edward G. Robinson e The public enemy (1931; Nemico pubblico) di Wellman, con James Cagney, che, in piena Grande depressione, mettevano in discussione l'ideale calvinista del successo attraverso l'imprenditorialità di un self-made man in versione illegale, quale era il gangster; alcuni amari film di impegno sociale, come I am a fugitive from a chain gang (1932; Io sono un evaso) di LeRoy, con Paul Muni; o cupi prison films come 20.000 years in Sing Sing (1933; 20.000 anni a Sing Sing) di Curtiz, con Spencer Tracy; o il contraddittorio Heroes for sale, in cui un forgotten man (Richard Barthelmess) viene schiacciato da una società ingiusta; o il disperato Wild boys of the road (questi ultimi due realizzati nel 1933 da Wellman). Persino in un genere scanzonato come il musical la casa di produzione propose un montaggio parallelo tra lo sfondo sociale della Grande depressione e le geometrie dei corpi create dalle coreografie di Busby Berkeley, in 42nd street (Quarantaduesima strada) di Lloyd Bacon, Gold diggers of 1933 (La danza delle luci) di LeRoy, e Footlight parade (Viva le donne!) ancora di Bacon, tutti realizzati nel 1933.Alla metà degli anni Trenta la W. B. P., anche per l'adozione del Codice Hays (v. censura), abbandonò i generi di critica sociale: propose una star maschile più tradizionale e romantica quale Errol Flynn e sfruttò maggiormente Bette Davis, l'unica star femminile. Flynn si specializzò nel cinema di cappa e spada, impersonando un vendicatore del popolo giocato sul versante della spettacolarizzazione, in film diretti da Curtiz: Captain Blood (1935; Capitan Blood), The charge of the light brigade (1936; La carica dei 600), The adventures of Robin Hood (1938; La leggenda di Robin Hood) e The private lives of Elizabeth and Essex (1939; Il conte di Essex), in coppia con una straordinaria Bette Davis. Nel 1935 la casa passò al cinema di prestigio con A midsummer night's dream (Sogno di una notte di mezza estate) diretto da Max Reinhard insieme a William Dieterle, e Anthony Adverse (1936; Avorio nero) di LeRoy e sviluppò inoltre il biopic, la biografia romanzata di grandi personaggi, con The story of Louis Pasteur (1936; La vita del dottor Pasteur) e The life of Emile Zola (1937; Emilio Zola), entrambi di Dieterle. Dopo anni di scontri con Jack Warner, Bette Davis ottenne finalmente ruoli più vari e sentimentali in film dai costi maggiori, a partire da Jezebel (1938; Figlia del vento) di William Wyler, per continuare con alcuni classici del cinema femminile come Dark victory (Tramonto) e The old maid (Il grande amore), entrambi del 1939 e per la regia di Edmund Goulding, All this and Heaven too (1940; Paradiso proibito) di Anatole Litvak, The letter (1940; Ombre malesi) e The little foxes (1941; Piccole volpi) ancora di Wyler, nonché Now, voyager (1942; Perdutamente tua) diretto da Irving Rapper.
Nel 1937 anche la W. B. P. creò un supervisors system, che prestabiliva una combinazione di regista, star e genere (per es. Flynn e Curtiz con l'epico, Berkeley e Dick Powell con il musical, Lloyd Bacon e Cagney con il gangster film, i biopics con Muni per la regia di Dieterle). Negli anni Quaranta la casa, già segnalatasi per il suo sostegno alla politica rooseveltiana, si impegnò nello sforzo bellico con il mitico Casablanca (1942) di Curtiz, Air force (1943; Arcipelago in fiamme o Forze aeree) di Howard Hawks e Destination Tokyo (1944; Destinazione Tokio) di Delmer Daves; diede spazio al noir di John Huston con The Maltese falcon (1941; Il falcone maltese o Il mistero del falco), The treasure of the Sierra Madre (Il tesoro della Sierra Madre) e Key Largo (L'isola di corallo), entrambi del 1948, e di Hawks con The big sleep (1946; Il grande sonno); nel dopoguerra fu la volta di un mondo femminile inquietante con Mildred Pierce (1945; Il romanzo di Mildred) di Curtiz e A streetcar named desire (1951; Un tram che si chiama desiderio) di Elia Kazan.Tra il 1950 e il 1960 la major realizzò la metà dei film del precedente decennio, tra i quali la trilogia con James Dean, Rebel without a cause (Gioventù bruciata) di Nicholas Ray), East of Eden (La valle dell'Eden) di Kazan, entrambi del 1955, e Giant (1956; Il gigante) di George Stevens, o A star is born (1954; È nata una stella) di George Cukor, Moby Dick (1956; Moby Dick, la balena bianca) di Huston, Baby Doll (1956; Baby Doll ‒ La bambola viva) e A face in the crowd (1957; Un volto nella folla), entrambi di Kazan, The old man and the sea (1958; Il vecchio e il mare) di John Sturges. Dagli anni Cinquanta venne avviata anche una produzione televisiva, ma la crisi che erose lo studio system intaccò anche la posizione della W. B. P., che nel 1956 dovette vendere il proprio archivio di film alla United Artists. Nel 1966 la casa, assieme alla sua potente editoria musicale, fu acquisita dalla canadese Seven Arts Productions; nel luglio 1969 passò quindi alla Kinney National Services, sotto la guida di Ted Ashley. In questi anni vennero realizzate alcune opere innovative e successi come Splendor in the grass (1961; Splendore nell'erba) di Kazan, My fair lady (1964) di Cukor, Bonnie and Clyde (1967; Gangster story) di Arthur Penn, The wild bunch (1969; Mucchio selvaggio) di Sam Peckinpah, e, negli anni Settanta, Klute (1971; Una squillo per l'ispettore Klute) di Alan J. Pakula, Dirty Harry (1971; Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!) di Don Siegel, A clockwork or-ange (1971; Arancia meccanica) di Stanley Kubrick, McCabe and Mrs. Miller (1971; I compari) di Robert Altman, Jeremiah Johnson (1972; Corvo rosso non avrai il mio scalpo) di Sydney Pollack, Mean streets (1973; Mean streets ‒ Domenica in chiesa, lunedì all'inferno) di Martin Scorsese, The exorcist (1973; L'esorcista) di William Friedkin, All the President's men (1976; Tutti gli uomini del Presidente) di Pakula, fino all'enorme successo commerciale di Superman (1978) di Richard Donner.
Nel 1989 la W. B. P. è stata acquistata dalla Time, colosso dell'editoria, dando vita così a una nuova compagnia, la Time Warner; a queste forze si è poi unita la compagnia di comunicazione elettronica AOL, da cui l'ultima sigla AOL Time Warner.
Ch. Higham, Warner Brothers, New York 1975; N. Roddick, A new deal in entertainment: Warner Brothers in the 1930s, London 1983; R. Behlmer, Inside Warner Bros. (1935-1951), New York 1985.