WATERFORD (irl.: Port Láirge; A. T., 49-50)
Città dello Stato Libero d'Irlanda, capoluogo della contea omonima nel Munster, 130 km. a SSO. di Dublino. Sorge sulla parte più interna della ben riparata baia di Waterford, formata dalla confluenza degli estuarî del Suir, del Nore e del Barrow. Il centro si stende su un terreno basso e piatto, occupando la riva destra del Suir, che qui è sorpassato da un lungo ponte di legno il quale unisce Waterford al sobborgo di Ferrybank. Tra gli edifici di particolare interesse si ricordano la cattedrale cattolica, il palazzo municipale e la torre rotonda di Reginald, sull'antica cinta di mura di cui restano qua e là tracce. L'importanza di Waterford è dovuta al suo porto, il secondo, dopo Cork, dell'Irlanda meridionale; da qui partono per l'Inghilterra i prodotti agricoli e dell'allevamento che vi confluiscono da un vasto retroterra. Attivo è il commercio in cereali, burro, lardo e bestiame vivo di cui si fa larga esportazione. Le industrie riguardano la lavorazione di prodotti agricoli (birrerie, distillerie) e sono inoltre fiorenti l'industria vetraria e quella delle costruzioni navali. Dopo una sensibile diminuzione verificatasi verso la fine del secolo scorso (22.455 ab. nel 1811; 20.850 nel 1891) si ebbe una notevole ripresa che portò la popolazione a 26.646 ab. nel 1926, saliti a a 27.962 nel 1936. Regolari servizî di navigazione uniscono Waterford, che è anche un attivo porto peschereccio, all'Inghilterra e ai principali porti dell'Irlanda orientale e meridionale.
La contea di Waterford. - La contea è compresa tra le contee di Cork a O., di Tipperary e Kilkenny a N., di Wexford a E., e l'Atlantico a S. Il territorio, vasto 1833 kmq., è per circa 2/3 occupato da una desolata e sterile regione montuosa, modellata profondamente dall'azione glaciale la quale comprende a N. le Knockmealdown Mts. che si elevano al confine col Tipperay raggiungendo gli 800 m. A sud si stendono, con andamento all'incirca parallelo le due catene di Comeragh e Monavallagh. Le parti più elevate nella regione montuosa sono costituite da rocce metamorfiche del Silurico, mentre le valli si aprono nei terreni carbonici meno resistenti. La parte sud-orientale, formata di ardesia argillosa, intercalata a strati di calcare e conglomerati con basalti in prossimità della costa, è invece bassa e per tratti notevoli paludosa. Numerose baie e insenature, tra le quali si ricordano il Waterford Harbour, la baia di Tramore, assai pittoresca e nota per i frequenti naufragi, la sicura baia di Dungarvan e quella di Youghal, incidono la costa per lo più bassa e pericolosa alla navigazione.
Le acque della contea vanno al Mare d'Irlanda per mezzo del Blackwater e dei suoi affluenti, e del Suir il cui estuario riunito a quelli del Nore e del Barrow forma la baia di Waterford. L'economia della contea è a carattere agricolo-pastorale (il 58% della popolazione è dedito all'agricoltura); si producono avena, patate, rape e barbabietole da foraggio. Fiorente è l'allevamento del bestiame, per cui la contea occupa il secondo posto in Irlanda, e del quale si fa una notevole esportazione in Inghilterra.
Le risorse minerarie, variate ma poco abbondanti (carbone, ferro, rame, piombo) non hanno più che un'importanza ridottissima. Le industrie, assai limitate, riguardano la lavorazione dei prodotti agricoli (distillerie, mulini, fabbriche di conserve, ecc.) e l'industria tessile, oggi molto meno importante di un tempo. La pesca è praticata lungo la costa e nei fiumi ricchi di salmoni.
La popolazione che nel 1936 ammontava a 49.637 ab. (27 ab. per kmq.) ha subito in poco meno di un secolo una diminuzione impressionante, tra le più alte di tutta l'Irlanda. Dai 196.187 ab., del 1841, si scende successivamente ai 134.252 del 1861, a 112.768 nel 1881; per la notevolissima emigrazione verso gli Stati Uniti, il movimento si accelera rapidamente e nel 1891 la popolazione scende a 95.702 ab. (87.187 nel 1901; 49.637 nel 1936). Centri di qualche importanza, oltre al capoluogo sono: Dungarvan, Tramore, Portlaw e Lismore.