web GIS
<u̯èb ...> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Sistema in rete per la divulgazione di dati geografici. La recente evoluzione di Internet in favore delle funzionalità di interazione tra siti web e utenti, il cosiddetto web 2.0, ha portato allo sviluppo di una serie di applicativi appositamente concepiti. Tra questi figurano anche i software w. GIS, che sono versioni online di sistemi informativi geografici (Geographic information system, GIS), cioè software che servono all’analisi di dati spaziali e si basano sull’integrazione tra informazioni georeferenziate e dati quantitativi. Rispetto a un GIS tradizionale, dunque, un w. GIS si caratterizza per le possibilità di comunicare in rete e scambiare agevolmente informazioni. Si accede a un w. GIS attraverso i tradizionali browser Internet. Inoltre, molti w. GIS sono stati sviluppati per operare su device diversi, dal computer portatile al palmare al telefono cellulare, e anche questa flessibilità facilita un loro esteso utilizzo. Al pari di un GIS tradizionale, un w. GIS offre la possibilità di condurre analisi sui dati; un’attività che nei primi w. GIS era solitamente effettuata sul server (il sistema centrale a cui si collegano i terminali remoti) mentre oggi risulta sempre più semplice effettuare sul client (il terminale remoto utilizzato dall’utente). Il w. GIS risulta ideale in progetti di cartografia partecipativa (v. GIS partecipativo) in virtù della specifica predisposizione alla condivisione e interscambio di informazioni online. Altri usi diffusi di w. GIS riguardano il traffico automobilistico e il meteo, che beneficiano della funzione di restituzione di dati in real time, cioè con un ritardo massimo di pochi secondi rispetto all’evolversi della situazione reale. Il panorama dei fornitori di prodotti cartografici è stato rivoluzionato dall’avvento di Internet: se prima della nascita del world wide web la produzione era limitata a poche società (spesso pubbliche) per via degli elevati costi delle attrezzature e delle conoscenze specialistiche necessarie, oggi invece il mercato si è aperto a un numero molto più elevato di operatori. Parallelamente, anche gli utenti di prodotti cartografici sono aumentati, grazie alla riduzione dei costi e alle maggiore facilità di accesso ai dati geografici. Il w. GIS ha giocato un ruolo rilevante in questo cambiamento strutturale, che ha prodotto una complessiva valorizzazione del’informazione geografica. Lo sviluppo del w. GIS ha aperto nuove frontiere ai prodotti cartografici, facilitando enormemente attività quali l’aggiornamento (oggi spesso effettuato in tempo reale), la distribuzione e la personalizzazione dei contenuti. Inoltre, ha consentito livelli di interattività e di comunicazione con altri linguaggi grafici sconosciuti in passato. Di fronte a questi vantaggi davvero notevoli, il rischio per l’utente è forse quello di cedere alla fascinazione tecnologica attenuando la propria attenzione rispetto a questioni che continuano a essere critiche, nella cartografia di oggi come in quella di ieri: l’affidabilità del dato geografico e le insidie della presunta oggettività della simbologia.
Prospettive. – Dall’inizio del 21° sec. il rapido sviluppo dei w. GIS ha dato alla un duttile strumento per mettere a disposizione dell’utente non esperto informazioni territoriali visualizzate su immagini telerilevate, anche di altissima risoluzione geometrica, per la divulgazione di dati geografici immagazzinati su macchine dedicate alla memorizzazione delle banche di dati e le cui architetture di rete, anche molto complesse, devono essere trasparenti all’utente finale. Le nuove frontiere dei w. GIS sono i globi 3D, vale a dire la visualizzazione su globi virtuali del territorio e dei suoi attributi, quali edifici, boschi, strade, rilievi, specchi d’acqua, nelle più diverse proiezioni tridimensionali e angolazioni di visuale, con la possibilità di una variazione continua della scala, dall’osservazione sinottica al dettaglio molto ravvicinato. I globi 3D sono usati non solo per presentare la realtà attuale e navigare in essa, ma anche per permettere all’utente, per es., di visitare fin nel dettaglio ricostruzioni storiche di palazzi o di località, oppure per mostrare tutti gli aspetti di simulazioni di scenari possibili in casi di emergenza sul territorio.