web semantico
web semàntico <u̯èb ...> locuz. sost. m. – L’insieme dei servizi e delle strutture in grado di interpretare il significato di contenuti del web. È un’estensione del web, che implica un nuovo modo di concepirne i documenti, in cui le informazioni hanno un ben preciso significato e in cui computer e utenti lavorano in cooperazione, secondo le intenzioni di Tim Berners Lee, che l’ha proposta nel 2001. Il web attuale è un insieme di testi collegati tra loro da link, in cui i soli utenti umani sono in grado di leggere e comprendere i contenuti delle pagine che stanno visitando, grazie alla loro esperienza di navigazione e alla capacità di interpretazione. La presenza di sistemi rigorosi e standardizzati di metadati nei contenuti delle pagine e di correlazioni tra essi, invece, consentirebbe l’uso di automi in grado di comprendere il significato dei testi presenti sulla rete e di guidare l'utente direttamente verso l'informazione cercata, oppure di svolgere compiti per conto di esso, rispondendo così in maniera efficace anche ai problemi posti dalla crescita esponenziale della quantità di informazione disponibile in rete e dal moltiplicarsi delle sue tipologie. La semantica dei dati consiste nel rappresentare il modello di uno specifico dominio di conoscenza codificando le informazioni mediante ontologie, con la descrizione formale dei concetti articolata per classi, relazioni e regole, in modo che la macchina sia in grado d'interpretare le informazioni e di utilizzarle correttamente. La prospettiva di un w. s. realmente sviluppato è ancora lontana, ma non vi è dubbio che la tendenza alla standardizzazione e all’interoperabilità degli strumenti e dei parametri descrittivi abbia ricevuto, con la crescita di Internet, un impulso notevole. I primi passi in questa direzione sono stati compiuti garantendo l’interoperabilità dei cataloghi ad accesso pubblico dei sistemi bibliotecari (OPAC, On-line public access catalogue). Ontologie e w. s. si propongono come le metodologie e gli standard per modellare uno scenario operativo complesso definendone la ‘conoscenza’, ovvero le proprietà e la struttura delle informazioni che lo caratterizzano, la quale costituisce un livello di intelligenza aggiuntivo che consente a un automa (sia esso un agente software o un robot vero e proprio) di acquisire informazioni, correlarle coerentemente al quadro operativo – capirne il contesto – e quindi proporre soluzioni sensibili al contesto stesso (context-aware). L’interazione uomo-macchina dipenderà dall’adozione di una concettualizzazione condivisa, che è una rappresentazione formale della realtà così come essa è percepita, indipendentemente dal vocabolario utilizzato. Un linguaggio di rappresentazione della conoscenza da solo non basta per esprimere a pieno il significato delle informazioni: bisogna affiancare a esso alcune regole di inferenza che riescano ad associare i concetti a regole logiche e permettano agli automi di estrarre conoscenza dalla conoscenza (base dell’intelligenza artificiale).