Carlos, Wendy (già Walter)
Musicista statunitense, nato a Pawtucket (Rhode Island) il 14 novembre 1939. A trentadue anni C. ha cambiato sesso, modificando il suo nome da Walter in Wendy. Per il fatto di essere un transessuale è stato protagonista delle cronache nei primi anni Settanta, ma come musicista si era già imposto all'attenzione dal 1968, grazie al disco Switched-on-Bach che aveva rivelato in lui un 'mago' del sintetizzatore. La sua attività di synthesist, così particolare, gli suggerirà di accostarsi al cinema soltanto in pochissimi film. Ma in quei casi il linguaggio classico-sperimentale di C. troverà un terreno fertilissimo su cui lavorare, a partire dall'incontro con Stanley Kubrick per A clockwork orange (1971; Arancia meccanica).
Pianista-prodigio all'età di sei anni, C. rivelò anche uno spiccato talento per le arti grafiche e le scienze. L'interesse scientifico-musicale lo indusse a studiare fisica e musica alla Brown University e, quindi, a seguire i corsi di musica elettronica tenuti da O. Luening e V. Ussachevsky, veri pionieri del settore, alla Columbia University. Dopo qualche esperimento artigianale (realizzò le prime composizioni elettroniche su un piccolo computer costruito da lui stesso), un tentativo teatrale (l'opera Noah) e una breve collaborazione con Leonard Bernstein, nel 1966 C. partecipò, con l'ingegnere R. Moog, al perfezionamento del particolare sintetizzatore da questo costruito (che prese proprio il nome di Moog). A struttura modulare e basato sul principio del voltage control, lo strumento ebbe il suo lancio due anni più tardi grazie a C., che ne sfruttò tutte le potenzialità nel 33 giri Switched-on-Bach, una serie di brani del grande musicista reinterpretati al sintetizzatore, e in un secondo disco di successo, The well-tempered synthesizer (ovvero "Il sintetizzatore ben temperato": ulteriore e smaccato omaggio a Bach).
L'indubbio interesse dei due dischi non poteva sfuggire a un cineasta come Kubrick, sensibilissimo alla valenza semantica della musica e che proprio allora aveva imposto all'attenzione del pubblico una partitura problematica come Lux aeterna di G. Ligeti, utilizzandola in 2001: a space odyssey (1968; 2001: Odissea nello spazio). L'incontro con Kubrick segnò il vero passaggio di C. nel cinema, pur avendo egli già composto le musiche per alcuni cortometraggi prodotti da quella fucina di talenti underground che fu la factory di Andy Warhol: un incontro sfociato in A clockwork orange e, più tardi, in The shining (1980; Shining). Rapidamente diventato un cult movie e per nulla invecchiato, a trent'anni dalla sua uscita, nelle provocazioni anche musicali, A clockwork orange propone grandi pagine operistico-sinfoniche in contesti di volta in volta anomali, stranianti, dissacranti: la sequenza iniziale con il dettaglio dell'occhio del protagonista contrappuntato dalla musica di H. Purcell; una scena di coito accompagnata dalla sinfonia del Guglielmo Tell di G. Rossini; e soprattutto L. van Beethoven rivisitato con il Moog (da ricordare che il protagonista è un 'capobranco' di ragazzi violenti, che proprio nella musica di Beethoven trova la molla della sua aggressività). L'uso del sintetizzatore fu riproposto in The shining, per il quale peraltro C., oltre ad attingere ai classici, compose un angoscioso preludio originale: splendido biglietto da visita per quello che, probabilmente, è il più inquietante film di Kubrick. Dagli anni Ottanta, segno distintivo dell'impegno di C. è stata la miscela continua tra orchestra sinfonica e sintetizzatori analogici e digitali, grazie alla quale ha proseguito nella sua attività di geniale reinvenzione dei classici (nel 1992 ha realizzato Switched-on-Bach 2000), in un percorso dove per il cinema non sembra esserci spazio. L'unica vistosa eccezione è costituita da Tron (1982), diretto da Steven Lisberger per la Disney: una sintesi tra riprese dal vivo, cinema d'animazione e grafica computerizzata in cui C., una volta di più, ha realizzato sincretici impasti timbrici tra strumenti tradizionali e musica elettronica.