Herzog, Werner
Herzog, Werner. – Nome d’arte di Werner Stipetić, regista cinematografico e teatrale tedesco (n. Monaco di Baviera 1942). Esponente di spicco del ‘nuovo cinema tedesco’, movimento che tra gli anni Sessanta e Ottanta del 20° sec. ha prodotto una generazione di registi che sarebbero diventati cruciali per la cinematografia tedesca, quali Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz, Margarethe von Trotta e Wim Wenders, H. è uno dei più importanti sperimentatori del cinema internazionale, apprezzato e riconosciuto dalla critica e dal pubblico. Ha saputo raggiungere lo status di autore di culto con opere estreme, mescolando sapientemente fiction e documentario e affidandosi a personaggi insoliti. Il suo sodalizio con un attore altrettanto estremo e di talento come Klaus Kinski ha prodotto capolavori come Aguirre, der Zorn Gottes (1972), Nosferatu: Phantom der Nacht (1978) e Fitzcarraldo (1982). Alla fine del 20° secolo, H. ha dedicato proprio a Kinski un sentito omaggio con il documentario Mein liebster Feind – Klaus Kinski (1999). Il genere documentario è poi diventato stabilmente il tratto della produzione del regista nel nuovo millennio. Nel 2003 ha deciso di raccontare un importante rito buddista in Wheel of time per poi concentrarsi sulla storia del volo in The white diamond (2004), seguendo il lavoro dell’ingegnere aeronautico Graham Dorrington. Nel 2005 ha realizzato una delle sue opere più riuscite con Grizzly man, ardito documentario strutturato intorno alla ricomposizione di frammenti della vita di Timothy Treadwell, esploratore ambientalista amico dei grizzly e da uno di loro drammaticamente ucciso, ricavati dalle decine di ore di filmati girati nel corso degli anni da Treadwall stesso durante le sue estati in Alaska. H. è quindi tornato alla fiction con The wild blue yonder (2005; L’ignoto spazio profondo), film fantascientifico girato come se fosse un documentario, per poi tornare a un’opera più tradizionale come il thriller poliziesco Bad lieutenant – Port of call: New Orleans (2009). Ha quindi esplorato le possibilità del 3D con Cave of forgotten dreams (2010), documentario dedicato a una grotta francese, celebre per i suoi dipinti preistorici. Un’indagine di tutt’altro tipo è in Into the abyss (2011), in cui affronta il tema della pena di morte negli Stati Uniti.