Krauss, Werner
Attore teatrale e cinematografico tedesco, nato a Gestungshausen (Coburg) il 23 giugno 1884 e morto a Vienna il 20 ottobre 1959. Fu uno dei protagonisti del cinema muto tedesco; il suo nome è legato soprattutto alla memorabile interpretazione del dottor Caligari nel film capostipite dell'Espressionismo cinematografico tedesco.Iniziò la sua attività teatrale nel 1904 e si impose come uno dei maggiori talenti del suo tempo, lavorando in particolare con Max Reinhardt. Nel 1913 debuttò nel cinema con Der Student von Prag, diretto da Stellan Rye e Paul Wegener, un film del genere fantastico con atmosfere e temi di carattere già espressionista. Fu poi il diabolico conte Dapertutto degli Hoffmanns Erzählungen (1916) di Richard Oswald, che anticipa per alcuni aspetti il dottor Caligari. E fu appunto come protagonista di Das Cabinet des Dr. Caligari (1920; Dott. Calligari, noto anche come Il gabinetto del dottor Caligari) di Robert Wiene, che divenne celebre, con la sua inquietante figura in mantello e cilindro e la recitazione antinaturalistica ai limiti dell'astrazione e del grottesco. Negli anni seguenti delineò analoghi tipi di 'cattivi' dal fascino ambiguo: il casellante assassino di Scherben (1921) di Lupu Pick; il fantomatico Jack lo squartatore di Das Wachsfigurenkabinett (1924; Tre amori fantastici) di Paul Leni; il macellaio lussurioso di Die freudlose Gasse (1925; L'ammaliatrice) di Georg Wilhelm Pabst; l'untuoso mago Scapinelli della seconda versione di Der Student von Prag (1926; Lo studente di Praga) di Henrik Galeen. Con l'avvento del sonoro, il suo stile recitativo, adatto al muto, tese a scadere sempre più nell'enfasi, ed egli si dedicò soprattutto a magniloquenti film storici come Napoleon auf St. Helena (1929; Sant'Elena) di Pick e Yorck (1931) di Gustav Ucicky. Dopo l'ascesa al potere di A. Hitler, mentre molti suoi colleghi erano costretti a fuggire, venne nominato vicepresidente dell'Ente teatrale del Terzo Reich e poi proclamato attore di Stato. Il suo lavoro seguì la stessa china: se in Robert Koch, der Bekämpfer des Todes (1939; La vita del dottor Koch) di Hans Steinhoff, glorificazione della scienza tedesca, si mantenne nei limiti di un onesto artigianato, in Jud Süss (1940; Süss l'ebreo) di Veit Harlan, rimasto nel tempo il simbolo stesso della propaganda antisemita in campo cinematografico, l'attore, che vi interpreta sei ruoli differenti, spinse il suo perfezionismo fino a imitare in chiave caricaturale i diversi accenti e le mimiche caratteristiche di ebrei provenienti da vari Paesi: una ben macabra prova di professionalità, alla vigilia della deportazione nei lager nazisti. A causa di questo film venne processato nel 1945 dal Tribunale per la denazificazione di Stoccarda, ma fu rilasciato senza subire alcuna condanna. Il cinema tedesco si limitò a dimenticarsi di lui e pochissimi furono i film cui poté partecipare; la sua carriera teatrale, invece, proseguì senza alcun impedimento.
A. Mühr, Werner Krauss: das Schicksal auf der Bühne, Berlin 1933.
S. Kracauer, From Caligari to Hitler: a psychological history of the German film, Princeton (N.J.) 1947 (trad. it. nuova ed. a cura di L. Quaresima, Torino 2001, passim).
W. Goetz, Werner Krauss, Hamburg 1954.
H. Ihering, Werner Krauss: ein Schauspieler und das neunzehnte Jahrundert, Berlin 1997.