WERNHER der GARTENAERE
GARTENAERE Così si nomina, in fine, l'autore del Meier Helmbrecht. I varî tentativi d'identificazione sono restati poco persuasivi; le interpretazioni dell'appellativo divergono. Fu, a giudicare dal poemetto, un poeta vagante professionale, probabilmente nativo dell'Innviertel o del Traungau. La data di composizione del Helmbrecht cade fra il 1246 e il 1282.
Il cosiddetto Meier Helmbrecht appartiene decisamente al nuovo gusto realistico, il quale predilige narrazioni piuttosto brevi e del quale è, anzi il maggior documento. Esso narra in quasi 2000 versi come un vano e e viziato figlio di contadini decida, nonostante l'opposizione paterna, d'andare a corte; come si metta al seguito di un cavaliere-masnadiero; come, dopo un anno, torni alla casa paterna; come, al pranzo delle nozze fra sua sorella Gotelint e il suo compagno Lemberslint, i masnadieri vengano sorpresi dalla giustizia e impiccati, mentre a Helmbrecht vengono strappati gli occhi, tagliati una mano e un piede; come questi si ripresenti, cieco e mutilato, alla casa paterna, donde il padre, sia pure che "gli si spezzi il cuore", lo scaccia, mentre la madre "gli mette un pane in mano come a un bimbo". Helmbrecht, infine, riconosciuto, vien bastonato dai contadini che ne avevano sofferto danni e poi impiccato.
La descrizione della ricca cuffia di Helmbrecht, il contrasto, variamente ripreso, fra padre e figlio e infine la miseranda fine dei masnadieri, formano le parti principali del poemetto, documento vivace della decadenza, in esso lamentata, dei costumi cavallereschi. W. è un tradizionalista, e giudica dal punto di vista cortigiano: "di rado riesce chi si ribella al suo stato": Helmbrecht è il miserabile vinto di questa illecita scontentezza. Lo stile, popolareggiante, è dichiaratamente veristico e satirico. La descrizione iniziale delle scene intessute nella cuffia di Helmbrecht fornisce a W. il destro di sfoggiare le sue conoscenze letterarie (ma dotto W. non fu), estendentisi al ciclo troiano e a quello di Carlomagno, alla leggenda di Teodorico, a Hartmann von Aue e a Wolfram. Evidente è l'influenza di Neidhart e di Wolfram.
La prima edizione moderna del Meier Helmbrecht è del 1839, la migliore quella, critica, di F. Panzer (3ª rist. della 4ª ed., Halle 1929).
Bibl.: G. Ehrismann, Geschichte d. deutschen Literatur bis zum Ausgang des Mittelalters, IV, Monaco 1935, pp. 101-06 (con bibl.).