Craven, Wes (propr. Wesley Earl)
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Cleveland (Ohio) il 2 agosto 1939. Formatosi nell'ambito delle correnti innovative del new horror anni Settanta, è divenuto nei decenni successivi uno dei registi di punta del genere. Creatore delle celebri serie horror Nightmare e Scream, ricche di riferimenti alle paure archetipiche dell'infanzia, ha ben rappresentato le ansie dei giovani degli anni Ottanta. Cineasta estremamente 'fisico', ridondante, ma anche raffinato e complesso, C. è stato infatti capace di raccontare con lucidità una generazione che ha 'visto' troppo senza aver 'vissuto', che ha formato la propria conoscenza quasi esclusivamente sulla 'visione', sul cinema. Proveniente da una famiglia operaia e religiosa, si laureò in lettere e filosofia a Baltimora. Prima di intraprendere la carriera cinematografica, lavorò come professore di lettere, chitarrista in un gruppo rock e tassista a New York. Approdato al cinema nel 1971 come produttore di Together, un porno-soft diretto da Sean Cunningham, nel 1972 esordì nella regia con Last house on the left (L'ultima casa a sinistra), un horror a basso costo girato in sole quattro settimane, violento e a tratti onirico. Nel 1978 diresse poi The hills have eyes (Le colline hanno gli occhi) in cui una famiglia in viaggio in camper si scontra, in un duello all'ultimo sangue, con un gruppo di mostruosi minorati mentali. Dopo Deadly blessing (1981; Benedizione mortale) e Swamp thing (1982; Il mostro della palude), C. ha realizzato A nightmare on Elm Street (1984; Nightmare ‒ Dal profondo della notte). Ispirandosi a casi reali di alcuni adolescenti morti durante sonni particolarmente agitati, C. reinventa la figura archetipica dell'uomo nero, qui impersonato da Freddy Krueger, il mostro che entra nei sogni dei ragazzi per ucciderli. Horror di grandissimo successo degli anni Ottanta (costato all'epoca due milioni di dollari, ne ha incassati ventisei), il film ha dato origine a una fortunata serie. Dopo aver lasciato ad altri la regia dei sequels, C. ha diretto The hills have eyes ‒ Part II (1985) e Deadly friend (1986; Dovevi essere morta), storia di una ragazza uccisa dal padre alcolizzato che viene 'ricreata' dal fidanzato per trasformarla in una spietata macchina omicida. Ma il miglior C. si è riproposto nel 1988 con The serpent and the rainbow (Il serpente e l'arcobaleno), inquietante storia tra politica e riti vodù ambientato nella Haiti di F. Duvalier. Proseguendo nella sua ossessione per gli incubi, C. mostra una dittatura che controlla l'opposizione al regime intervenendo nei sogni e 'zombificando' i ribelli: l'orrore appare quindi meccanismo di controllo, il 'possesso del sogno' si rivela terapia antirivoluzionaria. Nel 1989 il suo acuto sguardo ha saputo trovare nella televisione il luogo dello scontro cruciale dell'immaginario moderno: in Shocker (Sotto shock) è infatti l'universo dei mass media che viene messo in gioco, con il diabolico Horace Pinker che dalla sedia elettrica si smaterializza nell'etere e penetra nelle case. The people under the stairs (1991; La casa nera) è invece l'inquietante storia di una casa che solo eufemisticamente può dirsi stregata, in realtà metafora di un'intera società chiusa in sé stessa, in dissonanza con gli Stati Uniti ai tempi della guerra del Golfo. Nel 1994 con Wes Craven's new nightmare (Nightmare ‒ Nuovo incubo), ultimo episodio della serie, C. ha messo in scena sé stesso, i suoi attori, le loro ville hollywoodiane, tutti coinvolti fino in fondo nel meccanismo perverso della fiction, dentro cui il mostro Freddy Krueger vive e li terrorizza. Immaginario collettivo e fantasia si mescolano in un incubo davvero infernale, che nuovamente cambia le carte in tavola del cinema dell'orrore. Dopo il sottovalutato horror-commedia Vampire in Brooklyn (1995; Vampiro a Brooklyn), ha realizzato Scream (1996), opera 'teorica', ossessivamente autoreferenziale e di grande successo. Con essa ha trasformato l'orrore in un gioco metafilmico che mette in scena personaggi-spettatori portando progressivamente alla perdita del punto di vista. Dopo l'anonimo Scream 2 (1998) e la 'straordinaria' incursione nel mélo di Music of the heart (1999; La musica del cuore), ha realizzato nel 2000 Scream 3. Esaurita volontariamente la carica esplosiva del primo Scream, C. riconduce i personaggi del film sul set del film che narra la loro storia, in un gioco di finzione a incastro parossistico e, a tratti, folle.
J.K. Muir, Wes Craven: the art of horror, Jefferson (NC) 1998; B.J. Robb, Screams & nightmares, the films of Wes Craven, Woodstock (NY) 1998; D. Arona, Wes Craven. Il buio oltre la siepe, Alessandria 2000.