Weyl
Weyl Hermann (Elmshorn, Schleswig-Holstein, 1885 - Zurigo 1955) matematico e fisico tedesco. Conseguì il dottorato a Göttingen sotto la direzione di D. Hilbert e H. Minkowski. Nel 1910 ottenne un posto di assistente universitario a Göttingen e nel 1913 fu nominato professore presso il Politecnico di Zurigo, ricoprendo tale carica fino al 1930. In quello stesso anno ottenne la cattedra di matematica a Göttingen, che lasciò nel 1933 per trasferirsi a Princeton presso l’Institute for Advanced Study, dove lavorò con Einstein. Dal 1952 fino alla morte visse a Zurigo. Weyl ha pubblicato numerosi lavori sullo spazio, il tempo, la materia, la filosofia, la logica e la storia della matematica. Le sue ricerche riguardano essenzialmente la topologia e la geometria (principalmente la geometria riemanniana); si è interessato ugualmente alla meccanica quantistica e alla teoria dei numeri. Rilevante in tutte le sue indagini è il carattere di interdisciplinarità: per esempio, in Symmetry (La simmetria, 1952) questa nozione è esaminata da vari punti di vista: fisico, geometrico, matematico, filosofico, estetico. Nel 1913, pubblicò Die Idee der Riemannschen Fläche (Il concetto di superficie di Riemann), in cui dava una visione unificata delle superfici di Riemann. In Raum, Zeit, Materie (Spazio, tempo, materia, 1918) espose importanti risultati di carattere matematico concernenti non solo la teoria della relatività, sia speciale sia generale, ma anche la teoria del campo elettromagnetico e introdusse la nozione di gauge. Nel dibattito sui fondamenti della matematica, all’inizio degli anni Venti, aderì all’→ intuizionismo, dal quale si allontanò in seguito per accettare in parte una concezione secondo la quale la scelta di una posizione filosofica va rapportata ai diversi ambiti operativi (l’intuizionismo, per esempio, si rivela efficace nelle questioni della teoria elementare dei numeri, ma quando si considera la strumentazione matematica necessaria per le indagini fisiche è più conveniente adottare la posizione hilbertiana). Dal 1923 al 1938 sviluppò la teoria dei gruppi, ottenendo risultati fondamentali per capire le caratteristiche di simmetria della meccanica quantistica, che egli trattò appunto sulla base della teoria dei gruppi. Il suo lavoro The classical groups (I gruppi classici, 1939), prende in esame la teoria degli invarianti nell’ambito dello studio dei gruppi classici. Altre sue pubblicazioni sono: Gruppentheorie und Quantenmechanik (Teoria dei gruppi e meccanica quantistica, 1928), Algebraic theory of numbers (Teoria algebrica dei numeri, 1940), Meromorphic functions and analytic curves (Funzioni meromorfe e curve analitiche, 1943), The structure and representation of continuous groups (Struttura e rappresentazione dei gruppi continui, 1955).