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CESARINI SFORZA, Widar

di Nicola CIARLETTA - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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CESARINI SFORZA, Widar

Nicola CIARLETTA

Filosofo del diritto, nato a Forlì il 5 settembre 1886. Dopo avere militato nel giornalismo - fu prima redattore, poi direttore del Resto del Carlino - entrò nell'insegnamento universitario come professore di teoria generale del diritto nelle università di Bologna e di Pisa, di filosofia del diritto in quella di Roma (dal 1931).

Tra i maggiori esponenti dell'indirizzo filosofico dell'esperienza giuridica, C.S. scopre innanzi tutto l'ambivalenza che tacitamente scorre fra tendenze tenute tradizionalmente per opposte, quali il giusnaturalismo e il positivismo, accumunandole sotto il segno di quelle dottrine che invece di cercare il principio costitutivo del diritto, ne hanno indagato il principio regolativo. La giustizia, l'utilità, la forza, non costituiscono - egli dice - il quid del diritto, ma rappresentano le direttrici ideali che a volta a volta informano gli ordinamenti giuridici positivi rimanendovi immanenti. Di qui l'importanza della differenza tra principio costitutivo e principi regolativi: il principio regolativo s'intende come la direttrice di un ordinamento giuridico, quale si può dedurre dalla stessa formulazione delle norme, il principio costitutivo è l'atto con cui l'uomo normalizza le sue azioni. Ne consegue la differenza tra atto e formula normativi: come formula, la norma è un'astrazione, scaturente da un atto logico e apprendibile da un atto logico; come atto, la norma è concretezza, fluente dal seno stesso delle azioni umane.

Sue opere principali: Il concetto del diritto e la giurisprudenza integrale (Milano 1913); Il diritto dei privati (Roma 1929); "Jus" e "Directum" (Bologna 1930); Lezioni di teoria generale del diritto (Padova 1930); Ex facto ius oritur, in "Studî in onore di G. Del Vecchio" (Modena 1930); Storia della filosofia del diritto in compendio (Pisa 1938); Guida allo studio della filosofia del diritto, Roma 1949; Filosofia del diritto, Milano 1955; Idee e problemi di filosofia giuridica, Milano 1956.

Vedi anche
teorìa generale del diritto Scienza che studia il diritto come organizzazione sistematica e storicamente variabile delle relazioni intersoggettive, al fine di enucleare alcuni elementi generali o universali del diritto, utilizzando i dati positivi offerti dall'ordinamento e arrivando a isolare concetti quali legge, norma giuridica, ... deduzione Filosofia Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato sull’essenza necessaria o sostanza degli oggetti cui si riferiscono le proposizioni: è questa l’interpretazione ... legislazióne Formazione delle leggi ma anche, e più frequentemente, complesso delle leggi di un determinato paese, di una data epoca, di un particolare regime. Anche, insieme di norme, disposizioni che regolano determinati rami dell'attività sociale (per es. l. mineraria, l. sociale ecc.). utilitarismo Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale. Sebbene motivi utilitaristici siano già presenti nella filosofia di C.-A. Helvétius, fondatore di tale concezione può essere considerato J. Bentham, al quale si deve la formulazione del principio fondamentale dell’u., secondo ...
Tag
  • ORDINAMENTO GIURIDICO
  • FILOSOFIA DEL DIRITTO
  • RESTO DEL CARLINO
  • GIUSNATURALISMO
  • GIURISPRUDENZA
Vocabolario
widia
widia 〈vì-〉 s. m., invar. – Nome commerciale di una classe di leghe di elevata durezza (il nome deriva dalle prime lettere del ted. wie Diamant «[duro] come il diamante») contenenti carburo di wolframio disciolto nel cobalto, usate in sbarrette...
sforzare¹
sforzare1 sforzare1 v. tr. [der. di forzare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sfòrzo, ecc.). – 1. a. Aprire o cercare di aprire con la forza (in questo sign. è forma intensiva, più espressiva e pop., di forzare): s. una porta, un cassetto,...
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