WIELICZKA (A. T., 51-52)
Capoluogo di distretto (powiat) nel voivodato polacco di Cracovia (458 kmq. con 70 mila ab.). Il centro abitato, che conta poco più di 10 mila ab., sorge a 254 m. d'altezza su un affluente di destra della Vistola, 14 km. a SE. di Cracovia, cui è congiunto per mezzo di un piccolo tronco ferroviario, diramantesi da Bieżanów sulla linea di grande comunicazione Cracovia-Leopoli. La località è nota per le celebri saline, il cui più lontano ricordo risale alla metà del sec. XI, ma il cui sfruttamento ha inizio solo dall'epoca di Casimiro il Grande (metà del sec. XIV) in parte anche per opera di Genovesi e (nel sec. XV) di Fiorentini. Il salgemma si dispone in potenti pile entro le molasse marnose neogeniche della serie del cosiddetto Schlier. La zona coltivata misura 5 km. di lunghezza per circa 1 di larghezza, con profondità che superano localmente i 300 m. I cunicoli d'estrazione si dispongono su 7 piani, dei quali però solo i più bassi sono ora in attività. A questi cunicoli, elettricamente illuminati e forniti di ascensori - la lunghezza complessiva oltrepassa i 150 km. - si alternano labirinti di sale, con cappelle, altari, pergami, statue, ecc., tutti ricavati nel sale e non senza un certo intendimento artistico; v'è anche un piccolo lago sotterraneo (Przikos), ciò che ha permesso un facile sfruttamento del luogo anche a scopo turistico. Le saline, che furono sotto il dominio austriaco e sono rimaste ancora oggi monopolio dello stato, impiegano intorno a 2000 operai e producono annualmente in media 150 mila tonnellate, vale a dire un terzo all'incirca del sale che si estrae dall'intera repubblica.