BLEEK, Wilhelm Heinrich Immanuel
Glottologo, figlio del professore di storia biblica Friedrich Bleek, nacque a Berlino il 28 marzo 1827. Studiò filologia a Bonn e a Berlino e dalle indagini sulle lingue semitiche e sul copto passò ben presto a quelle, quasi nuove in quel tempo, sulle altre lingue africane. La sua dissertazione del 1851 (De nominum generibus linguarum Africae Australis, Copticae, Semiticarum aliarumque sexualium, Bonn 1851) si fonda su un'estesissima conoscenza delle lingue dell'Africa meridionale, e in tale dissertazione anzi egli si occupava (pp. 45-60) della connessione dell ottentotto con le lingue camitiche, fondandosi sulla distinzione del genere e su alcuni suffissi di terza persona (connessione ammessa poi da Leipsius, Meinhof, Trombetti, ecc.). Nel 1854 B. prese parte a una spedizione del dottor W.B. Baikie lungo il Niger e nel 1855 accompagnò il vescovo Colenso a Natal e fu incaricato di compiere delle ricerche sulla lingua e sui costumi dei Cafri. L'anno dopo passò a Città del Capo e nel 1857 divenne interprete di sir George Gray. Al ritorno da un viaggio in Europa nel 1859 si stabilì definitivamente a Città del Capo e fu nominato bibliotecario della collezione donata alla colonia da sir George Gray, nella qual carica rimase fino alla morte, avvenuta il 17 agosto 1878. Le sue opere linguistiche hanno grande importanza; più del Vocabulary of the Mozambique Language (Londra 1856) e del Handbook of African und Polynesian Philology (Città del Capo-Londra 1858-1863), ha valore la sua Comparative Grammar of the South African Languages (Londra-Città del Capo 1862-69) per la quale il B. si guadagnò il nome di "padre della linguistica africana". Egli propose di chiamare questi idiomi col nome di Bantu "uomini, popolo", il che h universalmente accettato (v. bantu), e diede un chiaro schizzo della fonetica e della formazione nominale di tali lingue che, sebbene modificato da ulteriori ricerche, rimane fondamentale. Alle indagini linguistiche africane si riferiscono anche altri suoi scritti minori (Grimm's Law in South Africa, in Trans. Phil. Soc., Londra 1873-74, First Report, 1873, ecc.). Notevoli anche le sue ricerche folkloristiche (Bushman Folklore, 1875; Reynard Fox in South Africa or Ottentot Fables and Tales, 1864) e le grandi raccolte che si conservano ancora manoscritte nella biblioteca di Città del Capo.