ROUX, Wilhelm
Biologo, nato a Jena il 9 giugno 1850 da famiglia di origine savoiarda, morto a Halle il 15 settembre 1924. Studiò medicina a Jena sotto C. Gegenbaur e E. Haeckel, poi a Berlino dove subì l'influsso del grande R. Virchow, quindi a Strasburgo. Laureatosi nel 1878 a Jena, fu, nel 1879, per un breve periodo, onde procacciarsi da vivere, assistente presso l'istituto d'igiene di Lipsia e alla fine dello stesso anno passò con l'anatomico C. Hasse come assistente all'istituto di anatomia di Breslavia. Quivi nel 1880 conseguiva l'abilitazione in anatomia. Fu nominato nel 1886 professore straordinario a Breslavia e qui nel 1888 fondava l'istituto di embriologia e meccanica dello sviluppo. Successivamente (1889-95) fu professore di anatomia a Innsbruck, poi fino al 1921 direttore dell'istituto anatomico di Halle: colpito dai limiti d'età fu eletto professore emerito.
L'opera del R. è così vasta e geniale, i problemi affrontati sono così ardui, la mole delle sue ricerche sperimentali e dei risultati raggiunti così ingente e originale che ben si può dire che il R. sia stato uno dei maggiori biologi vissuti al tempo nostro: con H. Driesch (v.), suo avversario scientifico in alcune delle fondamentali interpretazioni teoriche dei fenomeni dello sviluppo, il R. è fra i sommi pionieri dell'odierna embriologia sperimentale (vedi embriologia: Embriologia sperimentale).
Le sue prime ricerche d'indole più strettamente anatomica vertono sui vasi sanguiferi, che egli studiò da un punto di vista meccanico nella costruzione, nella forma del lume e della loro diramazione, precisando i fattori fisici che presiedono al loro accrescimento; sui muscoli; sulle ossa. Giunse alla dimostrazione che lo sviluppo degli elementi costituenti tali organi e tali strutture è in stretta dipendenza con la funzione che essi compiono, sviluppando l'idea di una "lotta fra le parti degli organi", i quali si influenzerebbero gli uni con gli altri per il loro sviluppo nell'organismo (Der Kampf der Teile im Organismus, Lipsia 1881). Espresse con ciò una teoria meccanicista sull'"adattamento funzionale" delle parti, ammettendo l'esistenza di una sorta di autoregolazione insita in ogni organismo, ciò che illustrò in tre celebri lavori: Beiträge zur Morphologie der functionellen Anpassung (1883-85).
E l'opera monumentale del R. è quella scaturita dal complesso di queste sue idee e dalle sue indagini sperimentali sulle cause e i fattori dello sviluppo della forma degli organismi animali. Gettava così le fondamenta di quella nuova scienza che egli chiamò Entuicklungsmechanik e trasformava la fredda embriologia descrittiva in embriologia causale o meccanica dello sviluppo, intendendo questo distinto in due periodi: il primo della "predeterminazione" degli organi, il secondo dello sviluppo funzionale. Convergono alla soluzione di questi problemi le sue ricerche sulla determinazione nella segmentazione dell'uovo, sui rapporti del primo solco di segmentazione con la simmetria bilaterale dell'essere futuro; l'analisi dei mezzi embrioni ottenuti uccidendo uno dei primi due blastomeri dell'uovo di rana in segmentazione; sulla postrigenerazione del blastomero rimasto illeso; sull'azione della forza di gravità sulla polarità delle uova; sull'influenza dell'elettricità su di esse; sul significato della divisione nucleare nella segmentazione, ecc., e tutta una messe di risultati nuovi e insperati, fondamentali per chiarire le complesse azioni morfogenetiche e il meccanismo d'influenza dei diversi fattori sull'ontogenesi. L'elaborazione teorica di questi risultati fornì al R. argomento per formulare la sua "teoria del mosaico" o dell'"autodifferenziamento" (v. embriologia: Embriologia sperimentale), teoria meccanicista che vede risiedere le cause dello sviluppo dell'essere nelle diverse parti costituenti l'uovo, che agiscono reciprocamente le une sulle altre, e il differenziamento (v.) derivare perciò da un'attività specifica dell'organismo stesso.
In Gesammelte Abhandlungen über die Entwicklungsmechanik der Organismen (Lipsia 1895) sono raccolti e discussi i risultati di questi suoi magistrali lavori, che diedero lo spunto alle numerose ricerche di allievi e di seguaci in ogni parte del mondo. Fondò a tale scopo l'ormai classico periodico: Archiv für Entwicklungsmechanik der Organismen, che si fuse poi, dopo l'edizione di ben 52 volumi, nel 1923, con l'Archiv für mikroskopische Anatomie, di M. Schultze, O. Hertwig e W. Waldeyer. Oltre all'Archivio pubblicò i Vorträge und Aufsätze über Entwicklungsmechanik der Organismen (33 fascicoli) e le Anatomische und entwicklungsgeschichtliche Monographien.
Opere più importanti (oltre a quelle citate): Über die Verzweigung der Blutgefässe des Menschen, Jena 1878 Über die zeit der Bestimmung der Hauptrichtungen des Froschembryo, Lipsia 1883; Über die Bedeutung der Kerntheilungsfiguren, ivi 1883; Program und Forschungsmethoden der Entwicklungsmechanik der Organismen, ivi 1897; Die Entwicklungsmech., ein neuer Zweig der biologischen Wissenschaft, ivi 1905; Über kausale und konditionale Weltanschauung und deren Siellung zur Entwicklungsmech., ivi 1913; Meine entwicklungsmechanische Methodik, in Handb. d. biol. Arbeitsmethoden, V, parte 3ª, 1923; Theoretische Grundzüge meiner Lehre der Entwicklungsmech., Lipsia 1923.
Bibl.: L. R. Grote, Die Medizin der Gegenwart in Selbstdarstellungen, I, Lipsia 1923, p. 141; W. von Buddenbrock, Bilder aus der Geschichte der biologischen Grundprobleme, Berlino 1930.