SCHMIDT, Wilhelm
Etnologo e linguista tedesco, nato il 16 febbraio 1864 a Horde (Vestfalia); insegna all'università di Vienna e alla Casa Missionaria di St. Gabriel-Mödling; è direttore del Museo missionario etnologico in Roma.
È il fondatore della rivista missionaria di etnologia e linguistica Anthropos; nella sua opera Die moderne Ethnologie (Vienna 1906) ha sviluppato notevoli concetti etnologici, sostenendo che l'evoluzione dei cosiddetti popoli primitivi va studiata come una forma storica e non come una tendenza naturale e che anche su essi agiscono i fattori individuali. Le sue considerazioni critiche e l'analisi dei sistemi sociali degli Australiani completate da una Gliederung der australischen Sprachen (Vienna 1919) hanno fornito un notevole contributo alla formazione della teoria sui complessi (cicli, cerchie) e sugli strati culturali. Allo stesso concetto è ispirato lo scritto Grundlinien einer Vergleichung der Religionen und Mythologien der austronesischen Völker (in Akad. d. Wissensch., 1910, philos.-histor. Kl., LIII). Di estesi rapporti tra popoli diversi tratta Die Mon-Khmer-Völker: ein Bindeglied zwischen den Völkern Zentralasiens und Austronesiens (Brunswick 1906). Le sue concezioni sui complessi e sugli strati culturali, oltre che in varî saggi critici, sono esposti in Die Stellung der Pygmäen Völker in der Entwicklungsgeschichte des Menschen (Stoccarda 1910), nella quale opera i Pigmei sono posti alla base dell'evoluzione fisica e culturale umana, che stabilita su concetti antropogeografici e stratigrafici fu da lui applicata anche all'evoluzione della civiltà del Nuovo Mondo: Kulturkreise u. Kulturschichten in Südamerica (in Zeitsch. f. Ethnologie 1913). Insieme con W. Koppers ampliò le sue concezioni sulla società umana sino a costituire una teoria generale dei complessi culturali che abbraccia tutti i popoli e tutte le civiltà (Der Mensch aller Zeiten, voll. 3, Ratisbona s. a.). Un'opera capitale per la storia delle religioni è Ursprung der Gottesidee (Münster 1912 e segg.). Lo Sch. cominciò con l'affermare il suo concetto di un'iniziale rivelazione del monoteismo nello spirito dei primitivi, svolgendo parallelamente una mitologia comparata con una padronanza unica nella materia. L'etnologia è concepita dallo Sch. come uno studio della civiltà e della storia dello spirito umano. Nel campo linguistico la sua opera principale è Die Sprachfamilien und Sprachenkreise der Erde (Heidelberg 1926). Opera di sintesi è: Handbuch der vergleichenden Religionsgeschichte (1930; trad. it. 1935). Recentemente gli è stata offerta una Publication d'hommage (1928).