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KRUG, Wilhelm Traugott

di Guido Calogero - Enciclopedia Italiana (1933)
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KRUG, Wilhelm Traugott

Guido Calogero

Filosofo tedesco, nato a Radis (presso Wittenberg) il 22 giugno 1770, morto a Lipsia il 12 gennaio 1842. Nel 1805 successe al Kant nell'università di Königsberg.

È noto soprattutto come volgarizzatore di dottrine kantiane, e come oggetto di feroci ironie di Hegel, che nello scritto Wie der gemeine Menschenverstand die Philosophie nehme, dargestellt an den Werken des Herrn Krug (pubblicato nel Kritisches Journal der Philosophie, I, 1802: poi in Sämtliche Werche, XVI, pp. 50-69) recensì burlescamente tre suoi scritti (i Briefe über die Wissenschaftslehre, Lipsia 1800, i Briefe über den neuesten Idealism, Lipsia 1801, e l'Entzwurf eines neuen Organons der Philosophie, Meissen 1801: i primi due diretti contro Fichte e Schelling, e il terzo dedicato all'esposizione della propria dottrina, del "sintetismo trascendentale", teoria dell'originaria e indimostrabile sintesi dell'ideale e del reale). E avendo il K. (che rispose a Hegel, nello stesso anno, con gli scritti Wie der ungemeine Menschenverstand die Philosophie nehme e Der Widerstreit des Vernunft mit sich selbst) sfidato, non senza qualche buona ragione, la filosofia hegeliana della natura a dedurgli in concreto anche soltanto la sua penna da scrivere, Hegel gli rispose, nella nota al § 250 dell'Enciclopedia, che la filosofia avrebbe potuto rendere tale onore alla sua penna solo quando non fosse rimasta da dedurre, nell'universo, altra cosa più importante di quella. Tra le moltissime altre opere del K. (per cui v. l'articolo del Prantl, in Allg. deutsche Biographie, XVII, Lipsia 1883, pp. 220-222) sono da ricordare la Fundamentalphilosophie (1803) e l'Allgemeines Handwörterbuch der philosophischen Wissenschaften (Lipsia 1827-29; 2ª ed., 1832-38).

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