SCHRÖDER, Wilhelm von
Nato a Königsberg (Sassonia Coburgo) il 15 novembre 1640, morto nell'attuale Prešov (Cecoslovacchia) nell'ottobre 1688 o 1689. Come alchimista fu per alcuni anni al servizio di Carlo II d'Inghilterra. Passò quindi in Olanda e poi a Vienna dove si convertì (1673) al cattolicesimo e fu nel 1674 chiamato a succedere a J.J. Becker nella direzione delle manifatture di stato al Tabor presso Vienna, ufficio che occupò fino a che le manifatture stesse furono distrutte dai Turchi (1683). Fu quindi consigliere finanziario del regno di Ungheria.
Esponente, insieme con J.J. Becker (Politischer Discurs, ecc., 1668) e P.W. Horneck (Oesterreich über alles, 1684), del cameralismo tedesco cattolico fiorito sotto il regno di Leopoldo I - come V. L. Seckendorf lo fu di quello protestante - è naturalmente mercantilista, ma non fino al punto di vedere nella moneta il solo fattore della ricchezza nazionale. Accettò le teorie di T. Mun (v., XXIV, p. 21) circa la bilancia del commercio e i divieti di esportazione delle monete. Partigiano dell'assolutismo, sostenne nella sua opera principale Fürstliche Schatz- und Rent-Kammer (Lipsia 1686) che la politica economica dovesse essere anzitutto soggetta alle necessità finanziarie del principe e dello stato, ma affermò non meno vigorosamente l'interdipendenza della ricchezza dell'erario e di quella del popolo.
Bibl.: H.J. Hatschek, Das Manufakturhaus auf dem Tabor in Wien, Lipsia 1886; H. v. Srbik, W. v. Sch., in Sitzungsberichte dell'Accademia delle scienze di Vienna, 1910; K. Zielenziger, Die alten deutschen Kameralisten, Jena 1914; L. Sommer, Die österreichischen Kameralisten, Vienna 1920-21.