Smith, Will (propr. Willard)
Smith, Will (propr. Willard). – Attore cinematografico statunitense (n. Philadelphia 1968). Ha esordito giovanissimo nelle sitcom statunitensi di successo, facendosi apprezzare dal grande pubblico per le sue doti comiche. L’aspetto atletico, protettivo, e il volto che trasmette affidabilità e simpatia gli fanno ricoprire spesso al cinema il ruolo dell’eroe del quotidiano, amico o padre di famiglia, detentore di valori positivi. Interprete di film d’azione negli anni Novanta, nei primi anni del 21° secolo ha alternato pellicole di grande successo di pubblico a ruoli maggiormente introspettivi, facendosi notare dal cinema d’autore. Nel 2001 è riuscito a mettere in luce le fragilità della leggenda del pugilato Mohammed Alì in Alì, di Michael Mann, mentre pochi anni dopo è stato un tormentato detective che si interroga sui limiti della scienza in I, Robot (2004), film di Alex Proyas liberamente ispirato all’omonima antologia di racconti di fantascienza dello scrittore russo Isaac Asimov. Dopo alcune rapide incursioni nella commedia, come il romantico Hitch (2005; Hitch - Lui sì che capisce le donne) di Andy Tennant, nel 2006 ha iniziato a collaborare col regista italiano Gabriele Muccino. Questi lo ha scelto per interpretare un padre disperato con un figlio a carico in The pursuit of happiness (2006), feroce ritratto dell’ossessione statunitense per il successo, e due anni dopo per Seven pounds (2008; Sette anime) storia di altruismo e rimorso dove l’attore è un uomo combattuto tra redenzione ed egoismo. Dopo aver interpretato l’ultimo uomo sulla terra in I am legend (2007) di Francis Lawrence, e un supereroe atipico in Hancock, (2008) di Peter Berg, nel 2012 ha girato il terzo episodio della trilogia fantascientifica che lo rese famoso negli anni Novanta, Men in black, per la regia di Barry Sonnenfeld.