SITTER, Willem de
Astronomo, nato a Sneek (Olanda settentrionale) il 6 maggio 1872, morto a Leida il 20 novembre 1934. Studente all'università di Groninga, frequentò il laboratorio astronomico diretto da J. C. Kapteyn, e partecipò alle misure delle lastre per la Cape Durchmusterung, il catalogo fotografico del cielo australe fatto dal Kapteyn in collaborazione con sir David Gill. Per invito di quest'ultimo, il de S. si recò nel 1897 a Città del Capo, dove rimase due anni. Tornato a Groninga (1899), fu per otto anni assistente al laboratorio astronomico del Kapteyn, e di questi il maggiore allievo e collaboratore. Nel 1908 fu chiamato a Leida come professore di astronomia in quell'università. Nel 1919, alla morte di E. F. van de Sande Bakhuijzen, divenne direttore dell'osservatorio astronomico di Leida, posto che tenne fino alla morte. Al de S. si deve la completa riorganizzazione di quell'osservatorio.
L'opera scientifica del de S. è di una grandissima varietà toccando tutti i rami dell'astronomia di posizione, dell'astrofisica e della meccanica celeste. Fin dalla sua permanenza al Capo, oltre a partecipare a numerose osservazioni eliometriche di Giove e dei suoi satelliti nonché a lavori di fotometria, egli cominciò quell'ampia e profonda discussione delle osservazioni di questi satelliti che fu l'origine delle feconde ricerche perseguite per l'intera sua vita e che lo condussero alla teoria, ormai classica, di Giove e dei suoi quattro satelliti principali. Oltre ad alcuni importanti lavori nel campo della statistica stellare, il de S. si è anche occupato a varie riprese del problema delle costanti astronomiche. A questo proposito è notevole una sua memoria (1928) sullo studio delle variazioni di durata della rotazione terrestre, con cui possono venire spiegate certe ineguaglianze secolari della Luna, rimaste finora abbastanza misteriose.
Fin dall'apparizione della relatività, il de S. si gettò risolutamente nello studio difficile delle questioni sollevate da quella teoria, principalmente nelle sue ripercussioni astronomiche e cosmologiche. I suoi lavori sulla struttura, sull'equilibrio e sulle dimensioni dell'Universo sono giustamente celebri: a lui si deve la teoria originale, conosciuta sotto il nome di Universo di de Sitter, nel quale il tempo si trova associato allo spazio in una maniera molto più intima che nell'Universo di Einstein, cilindrico per rispetto alla coordinata tempo. Questa sua teoria, per quanto infirmata dal difetto di supporre nulla la densità dell'Universo, permetteva tuttavia di spiegare bene lo spostamento verso il rosso delle righe dello spettro delle nebulose extragalattiche. Recentemente il de S., accogliendo le ipotesi cosmologiche di Friedmann-Lemaître, l'aveva perfezionata, pervenendo alla concezione espansionistica dell'Universo.