ADAMS, William
Navigatore, nato a Gillingham presso Chatham (Inghilterra), data incerta; morto nel 1620 a Hirado, nel Giappone. Servì nella marina militare, poi fu pilota della Compagnia di Mercanti della Barberia. Nel 1598 imbarcò come capo pilota su una flottiglia di cinque navi allestite dai mercanti di Rotterdam per il commercio colle Indie. Le piccole navi, da 75 a 250 tonnellate di stazza, vagarono otto mesi nell'Atlantico meridionale, spinte dalle correnti, cogli equipaggi stremati da epidemie, e pervennero allo Stretto di Magellano solo nell'aprile del 1599. Qui svernarono, e nella primavera successiva sboccarono finalmente nel mare del Sud; ma, uscita appena dagli stretti, la piccola flotta fu sbaragliata da una tempesta. Due delle navi poterono tornare in Olanda; un'altra fu catturata da un incrociatore spagnuolo; delle rimanenti due, Charity e Hope, i comandanti e gran parte degli equipaggi scesi a terra sulle coste del Chile perirono vittime di imboscate preparate dagli indigeni; i superstiti, per timore di cadere in mano degli Spagnuoli, decisero di far vela pel Giappone. Navigarono di conserva per qualche mese; poi, dispersa la Hope per una tempesta, la Charity, piena di malati e di morenti, approdò finalmente alla costa settentrionale dell'isola di Kiushu il 19 aprile 1600, quasi cinque mesi dopo lasciata la costa d'America. I Portoghesi che si trovavano sul porto pare abbiano tentato di far passare i nuovi venuti come pirati. L'Adams, chiamato alla capitale Osaka, riuscì a convincere lo Sciogun Iyeyasu (tutore del figlio giovinetto del defunto sovrano Taiko Sama) della falsità dell'accusa e seppe rendersi utile per la sua capacità di costruire navi e le sue conoscenze matematiche. Il favore del reggente si manifestò con regali e con un assegno fisso, e, infine, colla donazione di una tenuta di considerevole estensione a Hemi, presso Yokosuka.
Grazie all'influenza dell'Adams, nel 1609 fu concesso agli Olandesi di stabilirsi a Hirado, sulla costa occidentale dell'isola Kiushu, con una fattoria commerciale, alla quale si aggiunse una fattoria inglese quattro anni dopo. All'Adams che, sebbene avesse lasciato in Inghilterra una famiglia, se n'era formata un'altra in Giappone, venne concesso di entrare al servizio della Compagnia inglese; e per tre anni egli fu l'intermediario fra i suoi emissarî e la corte del Sciogun. Egli intraprese inoltre per la compagnia una serie di viaggi al Siam nel 1616, e alla Cocincina nel 1617 e '18, dei quali rimangono i giornali di bordo. Colla morte di Iyeyasu nel 1616, l'influenza dell'Adams e le sorti delle intraprese commerciali europee declinarono, mentre riprendeva violenta la persecuzione dei cristiani. A peggiorare la situazione, sopravvenne la guerra fra Olanda e Inghilterra. Tuttavia, la fattoria inglese fu solo abbandonata alla fine del 1623, tre anni dopo la morte dell'Adams. La memoria di lui non si spense; una via di Yeddo fu chiamata Angin Cho (Via del Pilota) dal titolo Angin Sama che gli era stato conferito; e si celebra ancora con una commemorazione annua questo Inglese singolare, il quale riuscì come nessun altro cristiano del tempo ad acquistare e conservare i favori dei reggitori del Giappone.
Bibl.: v. le lettere dell'Adams in Purchas, His Pilgrimes, ed. Mac Lehose 1907, II e III, ed anche nei Memorials of the Empire of Japan, ed. da T. Rundall, Hakluyt Society, 1850. Altre quattro lettere trovansi nelle Asiatic Society of Japan Transactions, XXVI, (1898), pp. 1, 194. I giornali di rotta dei viaggi asiatici dell'Adams in ms. nella biblioteca Bodleiana di Oxford, sono stati pubblicati nelle Transl. of japan. Soc., Londra 1915.