BOOTH, William
Riformatore sociale britannico, noto come "il generale Booth", nato presso Nottingham il 10 aprile 1829, morto a Londra il 20 agosto 1912. Ebbe scarsa educazione dalla famiglia poverissima e fin dai 13 anni dovette guadagnarsi la vita. Nei conflitti del 1842 in Nottingham, fra la truppa e i dimostranti cartisti, egli simpatizzò con questi ultimi, avendo subito l'influenza dell'oratore sovversivo Feargus O'Connor. Ma più che la politica, lo attirava la religione e, fattosi metodista, seguì il movimento detto revivalist (per ravvivare il sentimento religioso fino al fanatismo). Recatosi a Londra per ragioni di lavoro, divenne predicatore ambulante della setta detta la New Connexion, e nel 1855 sposò Caterina Mumford, anch'ella ispirata a profondi sentimenti religiosi e donna di una certa cultura, ma di salute assai cagionevole. Egli finì per farsi molti nemici, a causa della violenza della sua foga oratoria, e nel 1861, piuttosto che sottomettersi alla disciplina della setta, l'abbandonò per divenire un revivalist indipendente. La moglie, che collaborò alla sua opera di conversione, lo indusse a fondare nel 1865 una missione cristiana a Whitechapel, allora uno dei quartieri più poveri e più criminali della metropoli. Per un caso diede alla sua missione il nome di Esercito della Salvezza (Salvation Army). che poi si applicò a tutta la vasta organizzazione mondiale creata in seguito da lui e dalla moglie (v. salvezza, Esercito della).
Il B. s'interessava soprattutto della gente più miserabile e depressa. I suoi sistemi di predicazione e conversione, rumorosi e alquanto teatrali, erano messi in ridicolo dal pubblico più colto, ma esercitarono profonda influenza sugli esseri avviliti ai quali si rivolgeva. Non predicava dogmi precisi di una data chiesa o setta, ma invitava, spesso con successo, i suoi uditori a convertirsi alla vita religiosa e pura. Nel 1890, assistito dal giornalista W. T. Stead, pubblicò la sua opera In Darkest England, in cui rivelò tutta la miseria delle classi diseredate, riuscendo anche ad ottenere larghi aiuti finanziarî.
Il B. mancava di senso pratico e l'anima organizzatrice dell'opera era suo figlio Bramwell, mentre sua moglie vi contribuì largamente. Ma la sua personalità riusciva attraente, e tutti gli uomini più celebri del tempo vollero conoscerlo a cominciare da Gladstone, Edoardo VII e Cecil Rhodes. Mentre sentiva la più profonda compassione per i miserabili e i sofferenti, specialmente per i banbini, in fatto di religione era intollerante, accettando alla lettera quanto vi era nell'Antico Testamento e mancava totalmente di cultura che addirittura disprezzava, malgrado i tentativi della moglie per istruirlo. La morte di questa (4 ottobre 1890) lo abbatté profondamente, ma tuttavia egli continuò la sua opera visitando tutti i paesi del mondo, dove si svolgevano le attività della Salvation Army. Da vecchio divenne completamente cieco, e morì a Londra il 20 agosto 1912.
Bibl.: H. Begbie, Life of W. B. (1920); F. de L. Booth-Tucker, The Life of Catherine B., the Mother of the Salvation Army (1892); J. Chappell, Four Noble Women (1898); e gli articoli su William e Catherine Booth nel Dictionary of National Biography.