DAMPIER, William
Navigatore, nato a East Coker (Somerset) nel 1651, morto a Londra nel 1715. Dedicatosi fin da giovanetto alla vita del mare, lo vediamo nel 1668 in Francia, poi a Terranova, poi all'isola di Giava; nel 1673 si batte contro gli Olandesi; nel 1674 e '75 è successivamente piantatore nella Giamaica, navigatore di cabotaggio nello Yucatán, partecipe a un'impresa di sfruttamento del legname di Campeggio. Spinto dal desiderio insaziabile di veder nuove terre, si aggrega poi (1679) ai filibustieri (bucanieri) ribelli alla Spagna, prende parte alle loro campagne predatrici nel Darien, traversa a piedi l'istmo, incrocia saccheggiando con i compagni lungo la costa peruviana. Più tardi (1683) naviga dalla Virginia con un capitano Cook al Grande Oceano, e dopo altre avventure e prede passa agli ordini d'un cap. Swan, il quale porta la guerra di corsa sull'altra sponda del Pacifico. Nella traversata (primavera del 1686) corre rischio, all'isola di Guam, di essere divorato dai compagni affamati, ma arriva a salvezza alle Filippine e alle Isole della Sonda, di dove le corse avventurose riprendono dalla Cina fino alla Nuova Olanda, ch'egli costeggia lungo i lidi del distretto odierno di Kimberley nel gennaio 1688. Stanco però della vita di preda dei bucanieri, un giorno alle Nicobare abbandona la nave e raggiunge con pochi compagni su un canotto la spiaggia di Atjeh (Sumatra) e rieccolo al Tonchino, a Madras, poi arruolato tra gli artiglieri inglesi a Sumatra, di dove diserta, per ritornare finalmente nel 1691 in Inghilterra recando con sé il suo prezioso Giornale di viaggio, conservato come un tesoro attraverso tante traversie; la fama dei suoi casi attirava l'attenzione pubblica su di lui, tanto che il suo New Voyage round ihe World, poteva uscire in luce nel 1697 e, avidamente letto, arrivava alla terza edizione in pochi mesi. Il valore delle osservazioni scientifiche raccolte dal D. lo segnalava d'altronde all'Ammiragliato, che accoglieva un suo disegno di esplorazione alla Nuova Olanda e gli affidava a questo scopo la vecchia nave Roebuck. Partito il 14 gennaio 1699, toccò le coste del Brasile; costretto dai venti a girare, invece del Capo Hoorn, quello di Buona Speranza, il D. raggiunse la costa occidentale australiana, solo in parte nota agli Olandesi, e vi scoperse arrivando (1° agosto) la grande Shark Bay (Baia dei Pescecani); trovandovi però la terra priva d'acqua e di vegetazione, proseguì costeggiando fin oltre il Capo Nord-Ovest e raggiunse l'arcipelago che ancora si chiama di Dampier, di dove la continua povertà della terra e la scarsità dei viveri lo forzarono a volgere la prua verso l'isola di Timor. Di qui, dopo nuovi importanti rilevamenti costieri, ripresa la navigazione, toccò il 4 febbraio 1700 la costa settentrionale della Nuova Guinea, e la seguì per lungo tratto verso E., poi, allargatosi dalla costa, trovò l'isola di San Matteo sul meridiano 150 E., scoperse e girò il lato E. della Nuova Irlanda e quello S. della Nuova Britannia, e trovò lo Stretto poi chiamato di Dampier a O. della seconda. Non potendo ormai la nave piccola e logora proseguire senza pericolo, dové ritornare a Batavia. Ripreso di qui il mare il 17 ottobre, la nave non poté proseguire oltre l'isola Ascensione, donde i naufraghi poterono alcune settimane dopo ricondursi in Inghilterra.
Nel periodo 1703-1707 vediamo di nuovo il D. al comando di due navi spedite dal governo a corseggiare nel Pacifico, e, riuscita male l'impresa per gravi dissidî tra il D. e gli ufficiali, s'imbarcò ancora una volta come pilota per un secondo viaggio di circumnavigazione agli ordini di Woodes Rogers (1708-1711).
Non fu il D. uomo d'azione, benché la sua sete di viaggiare lo traesse per anni nella compagnia dei "bucanieri" rotti a ogni avventura più disperata, né fu uomo di comando, benché gli fossero affidate più volte navi da governare; né veramente fu uomo di scienza, bensì geniale osservatore di tutti i fenomeni attinenti alla vita del mare, del magnetismo terrestre, della flora, della fauna, ecc. Alla sua insaziabile smania di vedere e di conoscere dobbiamo narrazioni di viaggi, oltre che piene di osservazioni accurate, scritte con straordinaria ricchezza e chiarezza di stile.
Il New Voyage, più volte pubblicato, fu seguito dal volume Two voyages to Campeachy, poi dal Voyage to New Holland; suo è anche un Discourse of winds, breezes, storms, tides and currents. La prima edizione completa di tutte le opere è del 1729; fra le moderne, ottime quelle del Masefield (1906) e di N.M. Penzer, Londra 1927.
Bibl.: W.C. Russell, Dampier, Londra 1889; Clennel Wilkinson, W. Dampier, Londra 1929.