WARD, William George
Teologo e filosofo, nato a Londra il 21 marzo 1812, morto il 6 luglio 1882. Figlio di William (1787-1849) finanziere e uomo politico, studiò a Oxford, dove si distinse come oratore e per l'inclinazione alla logica e alle matematiche, ma anche per il sentimento religioso. Tuttavia, dapprima fu latitudinario e a lungo combattuto fra tendenze contrastanti: da una parte Mill e Comte, dall'altra Froude e Newman. Quest'ultima tendenza prevalse e il W. si fece ordinare diacono nel 1838 e prete (anglicano) nel 1840. Ma ben presto, nel ricercare quale fosse la vera Chiesa, andò anche oltre ciò che sostenevano i suoi compagni del Movimento di Oxford; il suo libro, The Ideal of a Christian Church (1844) fu condannato nel 1845. Nello stesso anno, il W. prese moglie e il 5 settembre si convertì al cattolicesimo. Per vario tempo visse in campagna; nel 1851 il Wiseman lo fece nominare, con la approvazione di Roma, professore di teologia nel St. Edmund's College: posto che il W. lasciò nel 1858. Fra il 1863 e il 1878 diresse la Dublin Review; e in essa polemizzò aspramente con i cattolici liberali, col Newman, con gli avversarî del Sillabo e dell'Infallibilità pontificia (cfr. specialmente De infallibilitatis extensione theses, 1869), diventando uno dei capi del movimento "neo-ultramontano".
Altri scritti: On Nature and Grace, 1850; Essays on devotional and Scriptural subjects, 1879; Essay on the Church's doctrinal authority, 1880; Science, Prayer, Free Will and Miracles, 2ª ed. 1882; Essays on the philosophy of theism, 1884, voll. 2.
Bibl.: W. Ward (il figlio), W. G. W. and the Oxford Movement, 2ª ed. 1890; id., W. G. W. and the Catholic revival, 1893; C. Butler, The Life of Bishop Ullathorne, II, pp. 305-308.