TAFT, William Howard
Ventisettesimo presidente degli Stati Uniti. Nacque a Cincinnati, nell'Ohio, il 15 settembre 1857; studiò diritto al Cincinnati College, dove fu ammesso nell'ordine degli avvocati nel 1880. Nel 1882 fu nominato ricevitore dei proventi interni (internal revenue) per il primo distretto di Ohio, tornò presto alla professione, venne nominato giudice della corte superiore dell'Ohio e, nel 1890, solicitor general nel gabinetto federale dei ministri sotto il presidente Harrison, dove si distinse favorevolmente. Nel 1892 divenne giudice federale, e dimostrò notevole coraggio nell'emettere sentenze sfavorevoli alle organizzazioni operaie e a favore dei "crumiri". Nel 1900 il presidente McKinley lo mise alla testa del comitato per le Filippine, delle quali divenne ex officio governatore il 4 luglio 1901. Dimostrò energia e tatto, specialmente nella soluzione della controversia con la Chiesa, per cui si recò a Roma ed ebbe un colloquio personale con Leone XIII nell'estate del 1902. Nel 1906 assunse il comando temporaneo di Cuba nell'occasione d'una rivoluzione. Nel 1908 fu eletto alla presidenza della repubblica. S'impegnò nel discorso inaugurale a continuare la politica del predecessore T. Roosevelt; ma già nel 1909 si attirò l'efficace inimicizia di questo, licenziando il chief forester, Gifford Pinchot, colpevole di aver accusato il suo ministro dell'Interno di essere contrario alla sua politica di conservazione dei boschi, che era anche la politica favorita di Roosevelt. Ripresentatosi candidato alla presidenza, il Taft nella convenzione repubblicana di Chicago nel 1912 fu avversato da T. Roosevelt, che con i suoi sostenitori fu escluso dalla convenzione e fondò il nuovo partito nazional-progressivo. Ma l'opposizione del Roosevelt costò cara al T. che nelle elezioni di secondo grado ottenne solo 8 voti, contro gli 88 del Roosevelt e i 435 del Wilson. Il giudizio quasi universalmente accettato su di lui fu che egli aveva dimostrato poca attitudine al governo. Dopo aver insegnato diritto costituzionale a Yale, nel 1921 venne nominato presidente della corte suprema. Avversò sempre la proibizione alcoolica, e già nel 1919 con molto acume ne previde i danni. Era partigiano della Lega delle nazioni.
Tra gli scritti del T., per lo più corsi di conferenze, citiamo: Four aspects of civic duty, 1906; Present-day problems, 1908; Political issues and outlooks, 1909; Popular government, 1913; Anti-trust act and the supreme court, 1914; United States and Peace, 1914; Ethics in service, 1915; Our chief magistrate and his powers, 1916; The Presidency, 1916.
Bibl.: A. W. Butt, T. and Roosevelt, New York 1930, voll. 2; E. H. Cotton, W. H. T., a character study, Boston 1932; H. S. Duffy, W. H. T., New York 1930; F. McHale, President and chief justice, Filadelfia 1931; C. W. Thompson, Presidents I've known (un capitolo di ricordi personali dell'usciere-capo della Casa Bianca); American, Boston s. a.