Hurt, William
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Washington il 20 marzo 1950. Di formazione teatrale, la sua recitazione da un lato segue un'impostazione classica nel fare propri i comportamenti dei personaggi, dall'altro appare anche istintiva e priva di enfasi. Il suo stile interpretativo mantiene per lo più una propria riconoscibilità, al di là del ruolo, nell'espressione malinconica e nelle ansie esistenziali faticosamente represse. È tra gli interpreti preferiti di Lawrence Kasdan, grazie al quale, per Body heat (1981; Brivido caldo) e The big chill (1983; Il grande freddo), è diventato negli anni Ottanta uno degli attori più rappresentativi del cinema hollywoodiano. Con O beijo da mulher aranha, noto anche come Kiss of the spider woman (1985; Il bacio della donna ragno) di Héctor Eduardo Babenco, dal romanzo omonimo dello scrittore argentino M. Puig, è stato premiato al Festival di Cannes nel 1985 e ha vinto l'Oscar come miglior attore nel 1986.
Si iscrisse inizialmente alla facoltà di Teologia di Boston che in seguito abbandonò per frequentare i corsi di recitazione alla Tuft University di Medford, nel Massachusetts, e alla Julliard School di New York. Dalla metà degli anni Settanta si mise in luce come attore teatrale in ruoli da protagonista alla New York's Civic Repertory Company, spaziando prevalentemente da W. Shakespeare a E. O'Neill. Debuttò nel cinema nel 1980 con Altered states (Stati di allucinazione) di Ken Russell nella parte di uno scienziato che si trasforma in un antropoide. L'anno seguente interpretò un guardiano notturno che finge di essere stato testimone di un delitto per sedurre la giornalista incaricata del caso in Eyewitness (Uno scomodo testimone) di Peter Yates e soprattutto ricoprì il ruolo del protagonista in Body heat, collaborando per la prima volta con Kasdan. In questo film, ispirato alle atmosfere dei noir degli anni Quaranta, da Double indemnity (1944) di Billy Wilder a The postman always rings twice (1946) di Tay Garnett, H. costruì il suo personaggio (un avvocato che si lascia convincere dall'amante a ucciderne il marito) rifacendosi ai modelli interpretativi di alcuni degli attori hollywoodiani protagonisti del genere (da Fred MacMurray a John Garfield), ma lo arricchì di un malessere e di un'ansia abilmente nascosti, nonché di una forte carica sensuale.
Dopo essere stato un investigatore sovietico in Gorky park (1983) di Michael Apted, ha trovato uno dei suoi ruoli più intensi, quello di un reduce dal Vietnam impotente e spacciatore di droga, in The big chill, opera che ha costituito un trampolino di lancio per molti altri attori diventati poi famosi (Glenn Close, Kevin Kline, Jeff Goldblum) e che gli ha consentito di affermarsi pienamente. In seguito, con O beijo da mulher aranha, nel ruolo di un fantasioso omosessuale rinchiuso in una cella di uno Stato dittatoriale sudamericano assieme a un militante politico, ha imposto un proprio codice recitativo coerente, che si discosta dal modello dell'Actors Studio per la maggior meditazione e autoironia. Anche nei ruoli successivi (l'insegnante per non udenti di Children of a lesser God, 1986, Figli di un Dio minore, di Randa Haines, e l'anchorman arrivista di Broadcast news, 1987, Dentro la notizia, di James L. Brooks, per i quali ha ricevuto la nomination all'Oscar) l'attore ha fortemente caratterizzato i suoi personaggi. Dopo aver interpretato un perfido soldato che, durante il secondo conflitto mondiale, cerca di uccidere il cognato ritenuto responsabile della morte del padre in A time of destiny (1988; Il grande odio) di Gregory Nava, tra il 1988 e il 1990 è tornato a lavorare con Kasdan in The accidental tourist (1988; Turista per caso) e in I love you to death (1990; Ti amerò… fino ad ammazzarti). Nel primo film ricopre il ruolo di uno scrittore di guide turistiche in crisi con la moglie dopo la morte del figlio, che ritrova fiducia nella vita grazie all'incontro con una stravagante addestratrice di cani; nel secondo è un malvivente incaricato di uccidere un donnaiolo italoamericano proprietario di una pizzeria. Interprete duttile, ma sempre fedele a un suo personale stile recitativo, si è adeguato in modo esemplare ai differenti universi di registi come Woody Allen, che lo ha diretto in Alice (1990), in cui è il superficiale marito della protagonista, e come Wim Wenders, che lo ha diretto in Bis ans Ende der Welt (1991; Fino alla fine del mondo), dove è un uomo dalla confusa identità che gira il mondo con una videocamera computerizzata. Dagli anni Novanta il suo stile ha acquisito progressivamente un notevole spessore drammatico, che ha caratterizzato i medici di The doctor (1991; Un medico, un uomo) della Haines e di La peste (1992) di Luis Puenzo (sul cui set ha conosciuto Sandrine Bonnaire, alla quale si è legato sentimentalmente), il professore di Mr. Wonderful (1993; Mister Wonderful) di Anthony Minghella, il single gallese di Second best (1994; Un padre in prestito) di Chris Menges e il sicario di un boss mafioso in Trial by jury (1994; Il verdetto della paura) di Heywood Gould. Con Smoke (1995) di Wayne Wang, nel ruolo dello scrittore Paul Auster che ha perso l'ispirazione, ha lasciato prevalere l'istinto sul metodo, sprigionando un forte senso di umanità. Ha successivamente riaffermato la propria versatilità antidivistica interpretando il signore di Rochester in Jane Eyre (1995) di Franco Zeffirelli, uno psicoanalista in crisi in Un divan à New York (1996; Un divano a New York) di Chantal Akerman, e un giornalista a caccia di scoop in Michael (1996) di Nora Ephron. Dalla fine degli anni Novanta ha lavorato prevalentemente in thriller (Loved, 1997, Prove d'accusa di Erin Dignam; The proposition, 1998, La proposta di Lesli Linka Glatter; The contaminated man, 2000, di Anthony Hickox) e in film di fantascienza (come Dark city di Alex Proyas e Lost in space di Stephen Hopkins, entrambi del 1998), ricoprendo ruoli che hanno evidenziato una fase di declino nella sua carriera, poiché rivelatori di una tendenza a ripetere gli stessi sguardi, movimenti e stati d'animo pur in opere diverse. H. è riuscito a uscire da questi stereotipi grazie a One true thing (1998; La voce dell'amore) di Carl Franklin, interpretando il brillante professore di letteratura in crisi con la figlia e con la moglie malata. L'ambiguità e il cinismo dei suoi personaggi, stemperati da una maggiore umanità e da un 'romanticismo crepuscolare', hanno caratterizzato anche il professor Hobby di A.I. Artificial intelligence (2001; A.I. Intelligenza artificiale) di Steven Spielberg e il fotografo di Au plus près du paradis (2002) di Tonie Marshall. Nel 2002 è inoltre apparso, in un ruolo secondario, in Changing lanes (Ipotesi di reato) di Roger Michell.
T. Goldstein, William Hurt, the man, the actor, New York 1987.