LANGLAND, William
Sotto questo nome si sono raggruppati alcuni poemi inglesi (in versi allitterativi, senza rima) della seconda metà del sec. XIV col titolo complessivo di: The Vision of William concerning Piers the Plowman, together with Vita de Do-wel, Do-bet et Do-best, secundum Wit et Resoun (ed. a cura di W. W. Skeat, voll. 2, Oxford 1886).
I poemi ci sono pervenuti in tre redazioni A, B, C, delle quali esistono complessivamente una cinquantina di manoscritti, offrendo così la più ampia prova della popolarità di cui godevano. A, che conta 2567 versi, fu scritta probabilmente circa il 1362; B, scritta nel 1377, ne ha 7242; la redazione C (di versi 7357) fu compilata nell'ultimo decennio del secolo. A consiste di tre visioni: quella del campo pieno di gente e di Lady Meed; quella di Piers the Plowman e la ricerca della Verità; e quella in cui questi si mette a cercare Do-wel, Do-bet e Do-best, ma muore per strada. In un solo manoscritto di B si trova in più un frammento anonimo al quale è stato imposto il titolo di Richard the Redeless.
I critici del secolo scorso, fra i quali primeggiano Skeat e Jusserand, furono unanimi nell'attribuire al Langland tutte e tre le versioni ciascuna delle quali doveva essere un'elaborazione di quella precedente. Il nome di Langland (o Langley) associato a questi poemi ormai da secoli, si trova (in una mano del '400) in margine a un manoscritto di B, e a uno di C. Altri 3 manoscritti di C ci offrono William W. come nome dell'autore. Ma una nuova scuola di critici, con alla testa il prof. Manly di Chicago, vagliate le prove intrinseche fornite dai testi stessi, è disposta a vederci il lavoro di ben 5 autori, dei quali si può indicare il nome di uno solo: John But.
Tuttavia, chiunque ne sia stato l'autore, il valore dei poemi quale documento storico-sociale, e la loro influenza sulla letteratura contemporanea sono indiscutibili. Essi, con una serie di visioni, tendono a descrivere la vita e i costumi del popolo minuto e la miseria cagionata dalle pesti, a smascherare gli abusi del clero e la cupidigia dei frati, la pigrizia dei lavoratori, la sovrabbondanza dei mendicanti e la corruzione della giustizia. I poemi, e in special modo A, contengono molti passi di grande efficacia drammatica; i personaggi allegorici non sono vere e proprie astrazioni, ma sono tratti dalla vita reale e parlano come persone che vivano e soffrano realmente. Perfino le disquisizioni teologiche (che li rendevano così ben accetti ai capi della Riforma nel '500), sebbene piuttosto noiose, servono a mettere in giusto rilievo la sincerità e il profondo spirito religioso dell'autore. I poemi hanno non solo un grande valore letterario, ma sono anche fonte importante per la storia sociale dell'epoca e per la storia della lingua inglese.
L'influsso esercitato da "Piers Plowman" fu molto vasto. Sebbene esistessero varie satire sugli abusi del tempo, fra cui alcune assai più mordaci di questa, nessuna tuttavia si può paragonare a questi poemi né per l'abilità letteraria né per l'erudizione, e soprattutto nessuna aveva presentato al pubblico un personaggio le cui vicende appassionassero tanto i lettori quanto il "Plowman". Fra i più importanti poemi che risentono di quest'influenza troviamo: Peres the Ploughmans Crede, scritto verso il 1393; The Crowned King, una visione di carattere politico che sembra sia stata scritta nel 1415; e il contrasto di Death and Liffe, di data incerta, basato sulla Vita de Do-best.
Bibl.: J. J. Jusserand, Les Anglais au Moyen âge: l'épopée mystique de W. Langland, Parigi 1893; T. M. Manly, in The Cambridge Hist. of Eng. Lit., II, Cambridge 1908.