Storico scozzese (Borthwick, Midlothian, 1721 - Edimburgo 1793). R. è, con Hume e Gibbon, uno dei tre grandi storici inglesi del sec. 18º. Discepolo di Voltaire, ne mutuò la visione cosmopolita, abbandonando il punto di vista insulare di Hume. E come Voltaire mise in risalto l'opera della Chiesa medievale come potenza civilizzatrice.
Pastore, figlio di un ministro presbiteriano, risiedette a lungo a Gladsmuir nell'East Lothian (1743-59). Combatté contro i giacobiti, prendendo anche parte alla repressione della rivolta del 1745. Da queste esperienze nacque in lui l'interesse storiografico, cui doveva aggiungere sostanza e vigore la lotta (dal 1751) nel seno della assemblea generale della Chiesa scozzese come capo del "partito moderato". Nel 1753 scrisse la History of Scotland; l'opera, pubblicata nel 1758, incontrò subito grande favore. Rettore dell'univ. di Edimburgo (1762), R. fu nominato due anni dopo storiografo reale e come tale pubblicò (1769) la History of the reign of the emperor Charles the fifth: il primo volume era occupato da una "Visione dei progressi della società civile in Europa", una esposizione sintetica dello sviluppo della storia europea dall'anarchia feudale all'organizzazione dello stato moderno, che costituisce tutt'ora la parte più nota della sua opera. Nel 1777 pubblicò il primo volume della History of America. Erano gli anni difficili che precedettero lo scoppio della rivoluzione americana, e R. non volle pubblicare la seconda parte del lavoro relativa a questioni allora agitatamente discusse (fu pubblicata postuma).