WALKER, William
Avventuriero americano, nato a Nashville (Tennessee) l'8 maggio 1824, morto fucilato il 12 settembre 1860 a Trujillo (Honduras). Studiò legge in patria, poi medicina a Heidelberg, per tornare infine, dopo alcuni tentativi giornalistici, all'esercizio della professione legale, a Marysville in California. Di temperamento irrequieto, cercò un campo più consono alle sue ambizioni nell'attività politico-militare che attraeva in quei tempi tanta gente a immischiarsi, al servizio dell'una o dell'altra grande compagnia industriale o finanziaria, nelle lotte interne degli stati minori dell'America settentrionale e centrale. Dopo il fallimento di una spedizione per la conquista dello stato di Sonora nel Messico, partecipò alla guerra civile del Nicaragua, del quale finì per farsi nominare presidente (1855-56): ma la rottura del contratto che quello stato aveva con la compagnia Vanderbilt per la costruzione della ferrovia interoceanica gli attirò l'inimicizia dell'Inghilterra, che gli fece metter contro la Costarica, e poi l'Honduras, il Salvador e il Guatemala, e lo obbligò a fuggire (1857). Dopo il fallimento di una seconda spedizione, per gli intralci del governo americano, il W. ritentò la fortuna sbarcando nell'Honduras e cercando di suscitarvi una rivolta; non riuscì, e il comandante della nave inglese alla quale aveva chiesto rifugio lo consegnò al governo dell'Honduras, che lo fece fucilare.
Lasciò la narrazione della sua impresa maggiore nell'opera The War in Nicaragua, Mobile 1860; su di lui viene citato: Ch. W. Doubleday, Reminiscences of the filibuster War in Nicaragua, New York e Londra 1886.