Sebald, Winfried Georg Maximilian
Sebald, Winfried Georg Maximilian. ‒ Scrittore tedesco (Wertach 1944 - Norfolk 2001). Ha vissuto dal 1970 in Inghilterra, dove ha insegnato letteratura tedesca contemporanea presso la University of East Anglia a Norwich. Tutta la sua opera è incentrata sul tema della memoria personale e collettiva, sul confronto con le tragedie novecentesche, in particolar modo con il passato della Germania nazista. A caratterizzarla è una prosa ipnotica e trascinante, costruita da frasi lunghissime che si succedono incastonandosi l’una nell’altra. Nel suo unico romanzo in senso classico, Austerlitz (2001; trad. it. 2002), narra la vicenda di un professore di architettura che decide di mettersi alla «ricerca delle proprie tracce», di utilizzare tutta la sua eccentrica e vasta dottrina per scoprire chi realmente è. Un intreccio sapiente di testo e immagini e una prosa laboriosa, satura di richiami letterari, dal tono malinconico ed evocativo, da cui promana una profonda angoscia. Tra i suoi lavori precedenti, molti dei quali pubblicati o ripubblicati nell’ultimo decennio: il poemetto con cui esordì nel 1988 Nach der Natur. Ein Elementargedicht (trad. it. 2009); Schwindel. Gefühle (1990; trad. it. Vertigini, 2003), quattro racconti sul tema del viaggio, che hanno per protagonisti non solo il narratore nelle sue lunghe peregrinazioni fra Vienna, Venezia, Verona, ma anche scrittori come Stendhal, Giacomo Casanova e Franz Kafka, ritratti durante i loro soggiorni in Italia; Die Ausgewanderten (1992; trad. it. 2000), misto di narrazione e documentazione incentrato sulle vite di quattro uomini che vivono simili vicende di solitudine, di abbandono degli affetti e dei luoghi originari; Logis in einem Landhaus (1998; trad. it. 2006) di cui fa parte Le promeneur solitaire. Zur Erinnerung an Robert Walser, breve excursus sulla vita di Robert Walser; Luftkrieg und Literatur (1999; trad. it. Storia naturale della distruzione, 2004), in cui descrive la distruzione causata durante la Seconda guerra mondiale dalle tonnellate di bombe che piovvero sul popolo tedesco, il cui dolore era destinato a rimanere sotto silenzio.