Wissant (Guizzante)
Località della Francia settentrionale a sud-ovest di Calais, quasi al centro della baia limitata da Capo Gris-Nez e da Capo Blanc-Nez. Vi sorgeva, forse, il " Portus Itius ", menzionato da Cesare nei commentari, dal quale partì la sua armata d'invasione per l'Inghilterra. La sua attività come porto d'imbarco per l'Inghilterra e la sua notorietà giustificano la citazione dantesca di If XV 4 Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, / temendo 'l fiotto che ' nver ' lor s'avventa, / fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia.
D. paragona gli argini lungo i quali egli e Virgilio camminano muovendo verso il terzo girone del settimo cerchio a quelli costruiti dai Fiamminghi per difendersi dal mare, e a quelli costruiti o rafforzati dai Padovani per difendersi dalle acque della Brenta. Il Dalla Vedova dice che gli argini fiamminghi erano noti per la loro lunghezza e grandiosità, quelli padovani per l'altezza e la grossezza; di qui il tutto che né sì alti né sì grossi del v. 11.
Qualche vecchia controversia sul Guizzante dantesco: se si debba intendere W. o Cadsand (Cadzant), cui, peraltro, corrisponde il " Gaggiante " di G. Villani (XI 110; nel medesimo capitolo è nominata anche Bruggia). Dal punto di vista linguistico si può agevolmente seguire, attraverso un verso della Chanson de Roland (" De Besençun tres qu'as porz de Guitsand ") e due versi di un planh di Bertram del Born (" e Flandres de Gan / trol port de Guissan "), il passaggio da W. all'italiano Guizzante (cfr. anche G. Villani XII 68). Piuttosto artificiosa appare l'ipotesi dell'Alger: che D. abbia scritto ‛ Gazzante ' per ‛ Gaggiante ', e che un copista per errore abbia trascritto ‛ Guzzante '. Se anche si dovesse accettare la forma ‛ Guzzante ', abbastanza diffusa nella tradizione tarda (Petrocchi, ad l.), questa appare pur sempre più facilmente derivabile da W. che non da Cadsand. Da respingere decisamente, poi, storpiamenti come ‛ Cassante ', operato ovviamente in funzione di Cadsand.
Dal punto di vista geografico, mentre il Toynbee giustamente sottolinea che W. servì fino all'inizio del sec. XIV come il porto più conveniente per l'imbarco verso l'Inghilterra, e fu quindi molto noto in tutto il continente, l'Alger oppone che W. non ha bisogno di dighe a difesa dal mare. Ma W. e Bruges (Bruggia) stanno a indicare gli estremi della costa fiamminga, non le estremità degli argini di difesa; così come il lungo la Brenta del v. 6 non sta certo a significare che i Padovani costruivano dighe lungo tutto il corso del fiume.
Autorevolmente condannata l'identificazione di Guizzante con Cadsand anche da P. Errera (v. FIANDRA); così come dallo stesso e dal Revelli (Italia 6) è contestata l'ipotesi di un viaggio di D. nelle Fiandre, sostenuta, tra gli altri, dal Bassermann (Orme 602, 603) peraltro senza valide argomentazioni.
Da notare, infine, l'enigmatica notazione del Serravalle: " Guizzante alias Domo, alias Sclusa ".
Bibl. - G. Dalla Vedova, Gli argini della Brenta al tempo di D., in D. e Padova, Padova 1865, 93; ID., Intorno alla interpretazione di due nomi geografici della D.C., in " Atti R. Accad. Lincei " s. 3, I (1877) 78-83; P. Fredericq, Dante's Guizzante, in " Academy " XLII (1892) 568; J.G. Alger, Dante's Guizzante, ibid., 592-593; P. Toynbee, Dante's Guizzante [Inf. XV 4] the mediaeval port of Wissant, ibid., 543-544, 592; XLIII (1893) 14-15; V. Rossi, recens. a I viaggi danteschi oltr'Alpe. Studio, in " Bull. " I (1894) 114; F. Torraca, recens. a La D.C. con commento di G. Poletto, in " Bull. " II (1895) 147; A. Counson, D. en Belgique, in " Giorn. d. " XIV (1906) 135 ss.; P. Errera, D. et les Flandres, in " Revue Université Bruxelles " XXVI (1920-21) 533-545; ID., Encore Guizzante, ibid. XXVIII (1922) 42-46.