Wittgenstein
Wittgenstein Ludwig (Vienna 1889 - Cambridge, Cambridgeshire, 1951) logico e filosofo austriaco, naturalizzato inglese dal 1938. Ha dato contributi importanti ai fondamenti della matematica, alla logica e alla filosofia del linguaggio. Nato in una ricca famiglia viennese di origine ebraica, venne educato in casa fino ai 14 anni; nel 1906 intraprese gli studi di ingegneria meccanica prima al Politecnico di Berlino e poi a Manchester in Inghilterra, dove si specializzò in aeronautica. In questo periodo si avvicinò alla matematica e allo studio dei suoi fondamenti logici. Nel 1912, su consiglio di G. Frege, si trasferì a Cambridge per studiare al Trinity College con B. Russell. Rimase a Cambridge per circa un anno e mezzo e poi partì per la Norvegia, dove soggiornò fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1914 si arruolò come volontario nell’esercito austriaco; fu fatto prigioniero dagli italiani e internato nel campo di Cassino. Durante la prigionia completò la sua opera principale, il Tractatus logico-philosophicus, che fu pubblicato per la prima volta nel 1921, in tedesco, con il titolo Logisch-philosophische Abhandlung, sulla rivista «Annalen der Naturphilosophie» e l’anno successivo fu ripubblicato con traduzione inglese a fronte e un’introduzione di Russell. Il tema fondamentale del Tractatus è la connessione fra linguaggio e realtà. Wittgenstein si propone di definire le condizioni di sensatezza del linguaggio, in modo da determinare in via definitiva ciò che intorno al mondo legittimamente si può dire e ciò che, al contrario, non si può dire. Scopo dell’opera è quello di tracciare al pensiero un limite; in questa prospettiva, la filosofia assume la funzione di critica del linguaggio, ossia di chiarificazione circa le regole, i limiti e le proibizioni che determinano la correttezza del pensare e del dire in generale. Il Tractatus prescinde dal problema di come il mondo giunga a essere raffigurato dal pensiero e dal linguaggio che ne è l’espressione; esso non contiene nè un’organica teoria della conoscenza, nè uno specifico interesse epistemologico.
Dopo la guerra Wittgenstein insegnò come maestro elementare in alcune scuole della Bassa Austria e dopo sei anni di attività si dimise per andare a lavorare, in qualità di aiuto-giardiniere, presso il convento di Hütteldorf, vicino a Vienna. In questo periodo fu in contatto con alcuni membri del Circolo di Vienna e, dopo aver ascoltato una conferenza di L.E.J. Brouwer sui fondamenti della matematica, riprese le sue ricerche filosofiche. Nel 1929 ritornò a Cambridge dove conseguì il titolo di Doctor of Philosophy, pubblicò l’articolo Some remarks on logical form (Alcune osservazioni sulla forma logica) e, nel 1930, fu nominato fellow del Trinity College. Gli appunti delle sue lezioni furono raccolti da alcuni suoi allievi e circolavano dattiloscritti con i titoli The blue book (Quaderno blu, 1933-34) e The brown book (Quaderno marrone, 1934-35). Dopo circa un anno trascorso in Norvegia, durante il quale iniziò la stesura delle due opere (pubblicate postume) Philosophische Untersuchungen (Ricerche filosofiche, 1953) e Bemerkungen über die Grundlagen der Mathematik (Osservazioni sui fondamenti della matematica, 1956), ritornò a Cambridge, dove nel 1939 ebbe la cattedra di filosofia e logica, che lasciò nel 1947 per dedicarsi ai suoi studi. Si stabilì in Irlanda, prima in una fattoria e poi in una capanna sulla costa, dove visse in completa solitudine. Le non buone condizioni di salute lo costrinsero, nel 1949, a trasferirsi a Dublino. Dopo un viaggio negli Stati Uniti, ospite di un suo ex alunno, scoprì di essere malato di cancro; prima di morire riuscì a fare, in compagnia di un amico, un ultimo viaggio in Norvegia. Personalità intensa e prepotente, dallo stile di vita stravagante e ascetico, fu in continua lotta con sé stesso e il mondo.