SCHNURRE, Wolfdietrich
Scrittore tedesco, nato a Francoforte s. M. il 22 agosto 1920. In una prima fase autore fra i più impegnati, ha ridotto la sua tematica esclusivamente al mondo contemporaneo, alla pressante minaccia che esso esercita, fino a calpestarla, contro la dignità umana. Decisiva è stata, pertanto, l'esperienza della seconda guerra mondiale e di ciò che ne è seguito: lo scrittore è, anzitutto, uno scontento, che non trova altra collocazione che non sia quella di chi, incapace di avanzare proposte edificanti, pur si sente chiamato a denunciare e a provocare.
S. ha fornito le sue prove meglio caratterizzate in aggancio a modelli anglosassoni, su tutti Hemingway, come autore di racconti brevi, in cui più chiaro è l'affanno del contingente e interdetto quindi il respiro epico che richiederebbe distacco e tempo di ripensamento. Sintomatici in particolare i racconti degli anni 1945-50 e quelli successivi che si mantengono su una stessa linea di vivo senso del concreto e dell'essenziale, con figure e più ancora larve umane sperdute e oppresse gettate in un mondo fattosi anch'esso desolato nella cornice della desolazione storica, i racconti cioè della prima raccolta Die Rohrdommel ruft jeden Tag (Witten 1950) e delle successive Eine Rechnung, die nicht aufgeht (Olten 1958, trad. it., Un conto che non torna, Milano 1960) e Man sollte dagegen sein (Olten 1960). In un secondo momento S. è passato a una maniera diversa, risultando ora meditativo ora ironizzante, comunque più disteso; il suo linguaggio si è fatto più scorrevole, è apparsa maturata l'attitudine a una composizione più ariosa (ferma restando però la propensione al racconto breve). E tanto evidente era la diversità, meglio avvertibile in quanto le prime testimonianze (Sternstaub und Sänfte, Berlino 1953; Die Blumen des Herrn Albin, Francoforte s. M. 1955; anche il romanzo surrealisticamente costruito Das Los unserer Stadt, Olten 1959) s'inserivano cronologicamente fra le testimonianze del più aperto impegno etico, che nella critica se ne creò sconcerto a causa di una produzione tanto in sé divaricata. Ma la successiva insistenza nella nuova maniera, più serena ma pur sempre lontana da tentazioni di evasione, ha finito con l'indurre a pensare che questa, anziché un'evasione, costituisce la vera sede espressiva dell'autore. Da ricordare: Funke im Reisig (Olten 1963), Ohne Einsatz kein Spiel (ivi 1965), Ich brauche dich (Monaco 1976). Minore, comunque, la produzione in generi diversi da quello originario, anche se numerosi sono i radio- e teledrammi, derivati per lo più da antecedenti racconti.
Bibl.: Interpreationen zu W. Schnurres Erzählungen, a cura di vari autori, Monaco 1970.