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HILDESHEIMER, Wolfgang

di Luigi Quattrocchi - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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HILDESHEIMER, Wolfgang

Luigi Quattrocchi

Scrittore tedesco, nato ad Amburgo il 9 dicembre 1916. Ebbe un esordio relativamente tardivo, differenziandosi subito per il gusto raffinato e la disposizione al satirico e al grottesco che sono fra le sue costanti più salde: così nelle brevi prose di Lieblose Legenden (1952) e, nel romanzo Paradies der falschen Vögel (1953). Sulla via di un disincantamento, che è a un tempo antisentimentale e antirealistico, H. è approdato di là a poco al teatro parodistico e simbolistico (così per es. nella ripetuta rielaborazione, fra il 1955 e il 1963, del tema Turandot) e, ancora oltre, al teatro dell'assurdo, genere prediletto nella fase più matura e più caratteristica della sua produzione. Sulla traccia di Jonesco e di Beckett e, più indietro, anche di Pirandello, coglie lo iato fra parola e realtà, linguaggio e situazione, caricandolo talora anche di richiami idilliaci che testimoniano di un'ansia esistenziale che può raggiungere anche una tonalità mediatamente kafkiana, non nel senso della tensione dell'attesa ma piuttosto in quello della rassegnazione avveduta. Se anche l'epoca più esclusiva in tale direzione è quella degli anni 1958-61 (punti salienti i tre drammi raccolti sotto il titolo Spiele, in denen es dunkel wird, 1958, e Die Verspätung, 1961), anche in seguito H. non se n'è distaccato, come nella rielaborazione del mito di Elena (Das Opfer Helena, 1965) o della tragedia storica di Mary Stuart (1971), dove è più fedele di Schiller al documento storico e insieme meno vincolato alla "verità" storica, o nel riprendere, parodiandoli, temi di vita quotidiana (Hauskauf, 1974). Anche teoricamente H. si è svelato con una polemica Rede über das absurde Theater (1966).

Piuttosto, una cesura può individuarsi nella produzione narrativa, non a caso più discontinua: il romanzo Tynset (1965, trad. it. Milano 1968) pone in primo piano la problematica dell'io traumatizzato ed estraniato nel mondo che si trova a subire come suo. Di qui una disponibilità all'autobiografico, che diventa palese in Zeiten in Cornwall (1971) e in Masante (1973).

Bibl.: Über W. Hildesheimer (a cura di D. Rodewald), Francoforte sul Meno 1971.

Vedi anche
Balestrini, Nanni Scrittore italiano (n. Milano 1935); esponente di rilievo della neoavanguardia (gruppo dei poeti "Novissimi"; "Gruppo 63") distintosi per uno sperimentalismo spinto fino all'adozione di tecniche sempre riconducibili al collage e a una diffusa intuizione circa l'incidenza del caso sul fare poetico. Con ... Enzensberger, Hans Magnus Scrittore tedesco (n. Kaufbeuren, Allgäu, 1929). Autore anticonformista e versatile (romanziere, autore di testi teatrali, radiofonici ecc.), è stato tra gli animatori del Gruppo 47 ed è una delle figure più interessanti della letteratura tedesca del secondo dopoguerra. I suoi scritti, in particolare ... Pagliarani, Elio Poeta italiano (Viserba, Rimini, 1927 - Roma 2012). Ha lavorato nel mondo editoriale ed è stato critico teatrale del quotidiano Paese sera (1968-87). Dopo Cronache e altre poesie (1954) ha pubblicato: Inventario privato (1959); La ragazza Carla (nel Menabò di letteratura, 1960, e in volume, col tit. ... Böll, Heinrich Böll ‹böl›, Heinrich. - Scrittore tedesco (Colonia 1917 - Borheim, Bonn, 1985). Cattolico, moralista impegnato, rivisse nelle sue prime opere la condizione umana della guerra e dell'immediato dopoguerra: Der Zug war pünktlich, 1949; Wanderer, kommst du nach Spa..., 1950; Wo warst du, Adam? 1951; Und ...
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  • Hildesheimer, Wolfgang
    Enciclopedia on line
    Scrittore tedesco (Amburgo 1916 - Poschiavo 1991). Dopo aver studiato in patria e in Inghilterra, emigrò nel 1933 in Palestina ove rimase fino al 1936. Diplomatosi sceneggiatore a Salisburgo nel 1937, passò a Londra subito dopo, e qui si dedicò alla pittura (a cui tornò negli ultimi anni ottenendo larghi ...
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