KOVACSÓCZY, Wolfgang
Umanista e statista transilvano, ncque verso il 1540, probabilmente in Transilvania. Frequentò varie università straniere e si trattenne a lungo a Padova, quale condiscepolo di Stefano Báthory, più tardi principe transilvano e re di Polonia. Protetto dal Báthory riuscì a fare una rapida carriera politica; e quando il suo protettore fu eletto re di Polonia, K. lo seguì a Cracovia quale segretario per gli affari transilvani. Nel 1578 ritornò in Transilvania e fu nominato cancelliere del principato. Dopo la morte del principe Cristoforo Báthory, K. divenne membro del consiglio, e, più tardi, del triumvirato a cui era affidato il governo della Transilvania durante la minorità del principe Sigismondo Báthory. Scrisse in difesa di questa forma di governo il De administratione Transilvaniae Dialogus (1584), edito dallo scienziato italiano Squarcialupus. Morto il re Stefano (1586), K. fece grandi sforzi per assicurare il trono polacco alla dinastia dei Báthory e pronunciò alla dieta elettorale polacca, quale capo dell'ambasciata transilvana, uno splendido discorso latino. Ma l'11 settembre 1594 K. fu strangolato per ordine del principe Sigismondo, perché non favoriva la politica di lui, diretta a separarsi dall'alleanza turca.
K. occupa quale scrittore e mecenate un posto eminente fra gli umanisti della sua epoca. Stette in continue relazioni con parecchi scienziati italiani, fra cui il Mercurialis, e con lo storiografo G. M. Bruto, e fu molto apprezzato anche da parte degli umanisti polacchi. K. fu maestro dello stile latino.
Bibl.: L. Szádeczky, W. K. (in ungh.), Budapest 1891.