(ted. Wollin) Isola della Polonia nord-occidentale (248 km2), prevalentemente sabbiosa e boscosa, che si stende tra il Haff di Stettino e il Mar Baltico, unita alla terraferma da un ponte che supera il canale di W. (ted. Dievenow). Fino al 1945 appartenne alla Germania.
In alcune fonti medievali W. è chiamata Iulin, e il nome è fatto risalire alla tradizione locale che la diceva fondata da Giulio Cesare, del quale si conservava una lancia considerata oggetto sacro e palladio della città. All’inizio dell’estate, in onore di una divinità che doveva essere la principale di tutta la provincia, vi aveva luogo una festa caratterizzata da esuberanti manifestazioni (ludi e saltationes). Il culto della lancia ‘di Giulio Cesare’ doveva essere ritenuto autenticamente locale e slavo, secondo quanto segnalato da figure imperiali romane integrate nel quadro mitico-religioso di nazioni barbariche (➔ Trojan) come eco della potenza magica inerente all’‘imperium’ nell’esperienza religiosa delle civiltà barbariche periferiche.