WORCESTER (A. T., 48-49)
Città dell'Inghilterra centrale, capoluogo della contea omonima circa 194 km. a ONO. di Londra. Worcester, sorta nell'ampia valle della media Severn, al centro di una fertile regione agricola, deve alla ricchezza dei suoi dintorni la prosperità di numerose fiorenti industrie. Il nucleo principale della città si svolge sulla sinistra della Severn, su larghe strade parallele al corso del fiume; sulla High Street, una delle arterie principali, sorgono gli edifici più notevoli; interesse particolare offrono il ricco museo di porcellane e il museo di storia naturale. Tra le industrie le più numerose sono quelle legate all'economia agricola della contea: fabbriche di sidro e birra, distillerie e rinomate fabbriche di salse. Tradizionale è l'industria della lavorazione del cuoio (concerie e fabbriche di guanti) e quella delle porcellane. La popolazione, in progressivo aumento, nel 1931 ammontava a 50.497 abitanti (42.910 nel 1891; 46.624 nel 1901). Congiunta a Birmingham da un canale e da servizî automobilistici, la città è inoltre unita a Londra e al resto dell'Inghilterra dalla Great Western e dalla Midland railway.
Monumenti. - La cattedrale, a pianta cruciforme, ha doppio transetto, un'alta torre centrale, torri minori sul lato occidentale, chiostro e casa del capitolo di forma circolare. Della costruzione, iniziata nel 1084 dal vescovo anglosassone Wulfstan, poco rimane, all'infuori della cripta romanica. Il transetto maggiore e le parti orientali della navata sono buoni esempî dello stile di transizione dal romanico al gotico; ma la maggior parte della navata e le navatelle furono ampiamente rimaneggiate nel più adorno stile gotico. Analoghi rimaneggiamenti sono visibili nelle parti orientali dell'edificio; il primitivo presbiterio fu sostituito da un'imponente struttura gotica. Caratteristiche sono le adorne arcature con rilievi; notevoli la grande finestra in stile gotico geometrico sulla facciata occidentale fiancheggiata da due esili torri e l'alta torre centrale, di proporzioni massicce ma ben equilibrate, con una profusione in alto di graziosi ornamenti gotici. Nonostante la diversità degli stili l'interno riesce armonico, mentre l'altezza della navata e gli archi del coro conferiscono al tutto leggerezza e distinzione. La cappella di cantoria eretta da Enrico VII nel 1504, ha tramezzi di pietra a delicatissime sculture, stalli intagliati e una vòlta leggiadra. Degli edifici monastici si hanno scarsi avanzi, all'infuori del chiostro e della casa capitolare, la quale è di pianta circolare e di tardo stile romanico. La biblioteca della cattedrale contiene un'importante raccolta di documenti, di manoscritti medievali e d'incunaboli.
Bibl.: Utile da consultare: E. F. Strange, The Cathedral Church of Worcester, Londra 1900.
Storia. - Vi sono tracce dell'occupazione romana, ma la città non sorse che con la creazione dell'episcopato nel 780. Alla conquista normanna il vescovo Wulfstan fu l'unico prelato sassone lasciato in possesso della sua sede. Il castello di Worcester era importante per la sua prossimità al confine gallese e fu teatro delle lotte civili dei secoli XII e XIII.
Durante la guerra civile Worcester fu la prima città a dichiararsi per il re; fu difesa da 300 realisti sotto sir J. Byron contro un esercito cromwelliano di 15.000 uomini comandati da lord Essex, che la prese nel 1642. Riconquistata dalle truppe regie nel-1646, fu di nuovo attaccata e costretta ad arrendersi. Il 22 agosto 1651 Carlo II rioccupò la città con un esercito di 12.000 uomini e cercò di ripararne le difese ma dopo una terribile battaglia essa cadde di nuovo in mano di Cromwell e fu saccheggiata. Dopo la restaurazione assunse il motto di "Civitas Fidelis" per la sua magnifica resistenza.
Fin dal sec. XIII si esercitava a Worcester l'industria dei panni che nel sec. XVI era organizzata come corporazione, ma poi decadde, e nel sec. XVIII non esisteva più. Invece nel 1751 fu impiantata da J. Wall l'industria della porcellana, che assunse grande valore artistico oltreché importanza commerciale, e i cui prodotti sono tuttora assai ricercati.
Bibl.: Victoria County History Worcestershire; per la battaglia di Worcester, v. le varie storie della guerra civile.
La contea di Worcester.
La contea di Worcester (A. T., 47-48), confina con quella di Stafford a N., Shrop a NO., Hereford ad O., Gloucester a S., Warwick ad E.
Ben nota come una delle più agricole e amene contee dell'Inghilterra, il suo territorio, che si estende per una superficie di 1854 kmq., è formato per circa due terzi da una larga pianura costituita da marne, argille e scisti del Trias e del Lias che la Severn e i suoi affluenti (Stour, Tame e Avon) hanno inciso con molti solchi vallivi (vales), particolarmente pittoreschi e ben coltivati. Al margine orientale e occidentale della contea, parallelamente al corso della Severn, si innalza una serie di colline verdeggianti (a O. le Malvern Hills, culminanti nel Worcester Beacon 425 m., e le Abberley Hills; a E. le Lickey, Bredon e Clent Hills), rinomate per l'esteso e ridente paesaggio che da esse si scopre sulla valle della Severn e dei suoi affluenti. Rocce paleozoiche (arenarie, ardesie scistose e scisti del Silurico, Devonico, Permico e Carbonico) appaiono nella parte nord-orientale e nordoccidentale della contea (bacini carboniferi del Forest of Wire e del South Staffordshire). In tal modo, benché la contea abbia un carattere prettamente agricolo, la presenza dei bacini carboniferi e specialmente di quello nord-orientale (South-Staffordshire coalfield), che rientra a far parte del black country, ha determinato il sorgere di una serie di città industriali, specializzate nell'industria metallurgica (Dudley, Netherton, Halesowen, ecc.). Il clima mite e il suolo sabbioso e leggero, sono assai favorevoli all'agricoltura; si coltivano, infatti, cereali (grano, orzo), piante da foraggio, luppolo, rape e frutta; la valle dell'Avon (Evesham Vale), ben riparata, è intensamente coltivata a ortaggi (pomidori, cavoli, piselli, cipolle, cetrioli, asparagi) e a frutta (fragole, ribes, lamponi, pere, mele, prugne) che si esportano in notevole quantità. Una metà circa dell'intera superficie della contea è dedicata ai pascoli permanenti: intenso è, quindi, l'allevamento del bestiame.
Numerose sono le industrie: metallurgiche a Dudley, vetrarie a Stourbridge, alimentari a Worcester; ben note sono, inoltre, le fabbriche di tappeti a Kinderminster, di spille e aghi a Redditch, di guanti e calzature a Worcester.
La popolazione nel 1931 ammontava a 420.056 abitanti; oltre al capoluogo Worcester (con 50.497 abitanti), ceritri notevoli sono: Dudley (59.583 abitanti), Kinderminster (27.122 abitanti).
La contea è attraversata dalla Great Wesern e dalla Midland railway.
Storia. - La grande quantità di conventi e di chiese hanno fatto del Worcestershire una regione dove il clero ha avuto sempre il predominio sull'aristocrazia. Così la storia dei conti, poi marchesi, del Worcestershire è stata più una storia di rapporti personali di individui e famiglie con la corona, che non la storia di famiglie e persone identificantesi con la storia del paese. Dopo un Urso de Abitot, che una erronea leggenda dice creato conte di Worcester nel 1076, viene ricordato il francese conte di Meulan, Waleran de Beaumont, che dal 1136 al 1145 detiene il titolo di conte di Worcester. Molto più tardi troviamo investito del titolo comitale di Worcester sir Thomas Percy, che partecipa alla rivolta della sua famiglia contro Enrico IV Lancaster, viene imprigionato e decapitato (1403). Con lui cessa di nuovo di esistere il titolo comitale, che, dopo esser stato tenuto un solo anno (1421) da Richard Beauchamps (lord Abergravenny), risorge solo durante il periodo della guerra delle Due rose, ed appartiene a un capo del partito degli York; nel 1485 ritorna però alla corona. Dal 1514 al 1643 il titolo comitale di Worcester rimase nella famiglia Somerset, dopo che Enrico VIII l'ebbe dato al suo ciambellano Charles Somerset (che aveva anche il titolo di barone Herbert di Ragland). Il quinto conte di Worcester, Henry Somerset, fu nominato marchese di Worcester nel 1643, per aver prestato forti somme a Carlo I; e i suoi successori, come tutto il cattolico Worcestershire furono fra i più devoti sostenitori della corona durante la rivoluzione parlamentare e puritana. Il secondo marchese di Worcester, Edward Somerset fu bandito dall'Inghilterra durante la repubblica, e riebbe i suoi beni solo alla restaurazione. Gli erano state promesse altre terre e il titolo ducale: ma rimase solo marchese di Worcester. Intanto suo figlio Henry Somerset (terzo marchese) si faceva protestante e partecipava alla vita politica sotto il Cromwell: ma si sottomise poi lealmente a Carlo II, e vide compiersi il voto del padre con l'acquisto alla famiglia del titolo ducale (duca di Beaufort). Alla sua morte (1700) il titolo di conte di Worcester fu congiunto con quello di duca di Beaufort.