XANTO Lidio (Ξάνϑος, Xanthus)
Storico di Sardi in Lidia, vissuto nel sec. V a. C., prima di Erodoto, che deve averlo conosciuto. Compose in greco una descrizione mitico-storico-geografica della sua terra, la Lidia, dalle origini fino alla distruzione per opera di Ciro: la sua opera, Λυδιακά, rientra dunque nettamente nel genere logografico. Che sia stata composta in greco è testimonianza insigne della cultura predominante in Lidia: lo stesso nome di X. è greco, mentre il padre aveva il nome lidico di Candaule. L'opera fu divisa più tardi in quattro libri. Pochissimo ci è giunto, il più negli Excerpta della Storia universale di Nicola Damasceno, il quale contaminava X. con Ctesia, sicché è difficile poter dire quanto del romanzesco e sensazionale delle notizie derivi precisamente da lui. Egli utilizzava naturalmente fonti indigene. È incerto se costituiva opera a parte uno scritto sui Magi (Μαγικά), che in ogni caso fu la prima divulgazione in Grecia della religione persiana. Si attribuiva anche a lui un libro su Empedocle, forse falsificazione. In età ellenistica l'opera sulla Lidia ampiamente nota fu epitomata da un Menippo e rielaborata da Dionisio Scitobrachione. Nel complesso X. sembra stare in mezzo fra la logografia di Ecateo e quella di Ctesia.
Bibl.: I frammenti in C. Müller, Fragmenta Historicorum Graecorum, I, p. 36 segg. e IV, pp. 628-29. Cfr. E. Seidenstücker, De Xantho Lydo rer. scriptore quaestiones selectae, diss., Kiel 1895; W. Schmid, Griech. Literaturgeschichte, I, Monaco 1929, p. 704 segg.