XANTOFILLA (dal gr. ξανϑός "giallo" e ϕῦλλον "foglia")
È un pigmento giallo tra i più diffusi tra i vegetali, che si trova specialmente nei cloroplasti, ed è quindi particolarmente abbondante nelle foglie, dalle quali con alcool si può estrarre insieme con clorofilla e carotina.
L'estratto alcoolico viene liberato della clorofilla agitandolo con etere di petrolio, e dal residuo alcoolico la xantofilla viene separata dalla carotina valendosi della loro diversa solubilità in alcool metilico e benzina. La xantofilla appartiene al gruppo dei carotinoidi: è probabilmente un derivato della carotina per ossidazione; la carotina infatti. è assai facilmente ossidabile anche all'aria. La quantità di xantofilla nelle foglie oscilla tra gr. o,7 e 1,2 per kg.; il rapporto tra carotina e xantofilla è di circa 0,6 Nelle foglie ingiallite d'autunno essa è assolutamente prevalente, sia libera sia combinata con acidi grassi allo stato di estere. Oltre che nei cloroplasti, la xantofilla si trova anche nei leucoplasti e nei petali di parecchi fiori specialmente di Composite; se ne conoscono parecchi isomeri non solo nel regno vegetale, ma anche in quello animale, come ad es. nel tuorlo d'uovo di gallina (luteina). L'origine della xant filla è da ritenersi comune con quella della carotina e del fitolo della clorofilla; tutti probabilmente provengono dal nucleo dell'isoprene e hanno relazione con altri lipoidi delle piante e con i terpeni. La xantofilla ha uno spettro di assorbimento caratteristico, e alcune reazioni, quali quella del bromo in soluzione cloroformica e quella col cloruro ferrico.
Quanto alla sua funzione poco si sa; si pensa che i rapporti genetici tra carotina e xantofilla in relazione all'ossigeno possano attribuire a questa coppia di composti una funzione nel metabolismo dell'ossigeno, sia nella funzione respiratoria, sia in quella di liberazione dell'ossigeno che proviene dalla scissione dell'anidride carbonica nella fotosintesi clorofilliana.