XENOKLES (Ξενοκλῆς)
Nome di diversi artisti e artigiani greci di età arcaica e classica.
1°. - Ceramista attico attivo entro il terzo venticinquennio del VI sec. a. C.
Firma come vasaio ventuno coppe, in prevalenza del tipo lip-cups, e insieme a Kleisophos la notissima oinochòe di Atene n. 1045 con una sconcia figurazione di kòmos. Delle coppe firmate moltissime non hanno alcuna figurazione: mentre tra quelle decorate J. D. Beazley ne riunisce quattro che attribuisce al Pittore di Xenokles.
Bibl.: v. xenokles, pittore di.
(E. Paribeni)
2°. - Scultore di Eleusi attivo nella seconda metà del V sec. a. C.
È noto dalla firma su di una base rinvenuta sull'acropoli di Atene (I. G., ii-iii2, 4269).
Bibl.: E. Löwy, I. G. B., n. 57; G. Lippold, Hanb., III, i, Monaco 1950, p. 244.
3°. - Architetto attico del demo di Cholargos, attivo nella seconda metà del V sec. a. C.
Successe a Koroibos e Metagenes nel completamento del Telesterion di Eleusi, progettato da Iktinos (Plut., Per., 13). In particolare, X. aveva eretto a coronamento dell'edificio la lanterna che copriva la parte centrale: τὸ δ᾿ὀπαῖον ἐπὶ τοῦ ᾿Ανακτόρου (v. eleusi, p. 303).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, pp. 327: 368; 393; J. Kirchner, Prosopographia Attica, II, 1903, p. 157, n. 11263; F. Noack, Eleusis, Berlino 1927, p. 156 ss.; Weickert, in Thieme-Becker, XXXVI, 1947, p. 343, s. v.; W. B. Dinsmoor, The Architecture of Ancient Greece, Londra 1950, p. 195 ss.; v. anche eleusi.
4°. - Scultore attivo ad Atene nel IV sec. a. C.
È noto dalla firma su di una base di statua, riadoperata in età romana (I. G., ii-iii2, 4269); l'iscrizione originale si data al IV sec. a. C. per i caratteri epigrafici, ed è certamente indipendente dalla dedica di G. Ambibio Balbo, personaggio forse del tempo di Augusto, cui è stata erroneamente riferita l'opera di Xenokles (Dohrn).
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2254; P. Graindor, Athènes sous Auguste, Il Cairo 1927, p. 61, n. 4; Th. Dohrn, in Thieme-Becker, XXXVI, 1947, p. 342, s. v.; G. Lippold, Handbuch, III, i, Monaco 1950, p. 244; Ch. Picard, Manuel, IV, 2, Parigi 1963, p. 931.
(P. Moreno)