XENOPHON (Ξενορῶν)
1°. - Scultore di Atene, della seconda metà del IV sec. a. C.
Collaboratore di Kephisodotos 2° a Megalopolis, nel gruppo di Artemide Sotèira e la personificazione di Megalopolis, fiancheggianti Zeus in trono (Paus., vii, 30, 10); la ricostruzione delle statue, attribuite anche a Kephisodotos 1° con minore attendibilità, è affidata alla testimonianza di monete di Megalopolis di età imperiale: Zeus appare seduto, appoggiato con la destra allo scettro, mentre il braccio sinistro è tratto sul petto o posa sul bracciolo; l'Artemide si identifica con una figura in piedi vestita di corto chitone con la smistra appoggiata al fianco e una lancia nella destra; la personificazione di Megalopolis, forse con la corona turrita, è la più incerta. Questo soggetto fu affrontato da X. anche a Tebe, con ogni probabilità prima della catastrofe della città ad opera di Alessandro (335 a. C.); la statua della Tyche di Tebe, nel tempio omonimo, eseguita in collaborazione con Kallistonikos, era un acrolitò, di cui X. avrebbe eseguito le parti principali, il volto e le mani (Paus., ix, 16, 1-2). La figura recava tra le braccia un fanciullo, personificazione di Ploutos, e Pausania lodava la sapienza della simbologia, confrontandola con l'Eirene e Ploutos di Kephisodotos Io; la possibilità di riconoscere un'eco dell'opera di X. in alcune delle riproduzioni su anfore panatenaiche generalmente riferite al gruppo di Kephisodotos 1°, è molto vaga (Picard), anche perché non si giustifica la presenza della Tyche di Tebe su questa classe di ceramica.
Monumenti considerati. - Per il gruppo di Megalopolis, v. in particolare la cronologia del santuario di Zeus Sotèr stabilita da P. Knoblauch, in Arch. Anz., 1942, c. 148 s., che suggerisce la collaborazione di X. con Kephisodotos 2°. Monete di Megalopolis del tempo di Settimio Severo, con la riproduzione dello Zeus: F. Imhoof-Blumer, P. Gardner, A Numismatic Commentary on Pousonios, estr. da Journ. Hell. Sr., 1885, 1886, 1887, p. 103, tav. V, 1; P. Gardner, British Museum, A Catologue of Greek Coins, Peloponnesus, p. 189, n. 17, tav. XXXV, 14; H. Dressel, in Zeitschrift für Numsmatik, XXIV, 1904, p. 68, tav. III, 8; S. Mirone, in Revue Arch., XV, 1922, 2, pp. 266 ss.; 298, figg. 11, 12, 12 bis; L. Lacroix, Les reproductions des statues sur les monnaies grecques, Parigi 1949, p. 300, tav. XXVI, 7. Monete con l'Artemide Stèira: F. Imhoof-Blumer, P. Gardner, op. cir., p. 104, tav. V, 2; I. N. Svoronos, in Journol International d'archéologie numismatique, XII, 1909-1910, p. 275 ss., fig. 38, tav. IX, 29, 30, 35; L. Lacroix, op. cit., p. 300, n. 2. Monete di Megalopolis con la presunta personificazione: J. N. Svoronos, op. cit., fig. 40, tav. IX, 34, 36, 37; L. Lacroix, op. cit., p. 3o0, n. 3. Anfore panatenaiche con la presunta riproduzione della Tyche di Tebe: Ch. Picard, in Comptes Rendus, 1941, p. 205 ss., con riferimento aquelle già riferite all'Eirene e Ploutos di Kephisodotos 1°: K. Schefold, Jahrbuch, LII, 1937, p.37, fig. 3, 4; K. Süsserott, Griechische Plastik des IV Jahrh. v. Chr., Francoforte s. Meno 1938, p. 58, n. 103, P. 209; tav. XI, 3; v. anche panatanaiche, anfore.
Bibl.: v. kallistonikos; kephisodotos, 2°; megalopolis, Personificazione; inoltre, H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, pp. 300; 305; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 1140, 1142; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXVI, 1947, p. 343, s. v.; G. Lippold, Handb., III, i, Monaco 1950, p. 225; J. Marcadé, Recueil des signatures de sculpteurs Grecs, I, Parigi 1953, p. 55.