ΧI'AΝ
Attuale capitale provinciale dello Shaanxi, situata nel cuore della valle del fiume Wei, che taglia da O a E la frangia meridionale dei fertili depositi loessici, la città - a S del fiume - occupa una posizione facilmente difendibile nella piana c.d. di Guanzhong («tra i passi [montani]»). Le condizioni ottimali dell'ecosistema e, più tardi, la posizione strategica nella piana sembrano essere stati i fattori che maggiormente determinarono lo stanziamento umano in quell'area della Cina settentrionale. È del 1964 il rinvenimento nel distretto di Lantian, c.a 50 km a SE di X., di un cranio di Homo Erectus, risalente a c.a. 800.000 anni fa; con la fine del Pleistocene si formano quelle caratteristiche del paesaggio e dell'ecosistema che nel corso dei primi millenni dell'Olocene faranno della valle del Wei una delle zone più favorevoli per i primi esperimenti di domesticazione di quelle piante e animali che per millennî costituirono la dieta base dei Cinesi del Nord.
Preistoria. - Durante il Neolitico la valle del fiume Wei fu una delle zone più densamente popolate della Cina; tra i molti insediamenti riferibili a questo periodo nei pressi di X. è il villaggio di Banpo, scoperto, scavato e musealizzato negli anni '50. Il villaggio, circondato da un fossato, si trova c.a 6 km a SO di X. e si sviluppò su una terrazza della valle del fiume Chan con capanne seminterrate a pianta circolare o quadrangolare; il complesso della cultura materiale di Banpo, riferibile alla cultura Yangshao, copre dal punto di vista cronologico un arco di tempo compreso tra il 4000 circa e il 3500 a.C. Nel corso del II millennio a.C. nella valle del Wei si sviluppò una facies culturale neolitica della cultura di Kenshengzhuang (o Kexingzhuang) da cui, anche in seguito ai contatti con le culture dell'Età del Bronzo della media e bassa valle del Fiume Giallo, si sviluppò la cultura Zhou.
Dinastia Zhou. -. I Zhou, conquistato il regno Shang intorno all'XI sec. a.C., diedero vita a una longeva dinastia e stabilirono la loro capitale verso occidente (rispetto al Fiume Giallo) a SO dell'odierna X.; da ciò il nome dinastico di Zhou Occidentali (XI sec.-771 a.C.).
Sulle sponde del fiume Feng, affluente del Wei, dodici re Zhou mantennero per 351 anni la sede del loro potere, all'inizio sulla riva sinistra, nell'insediamento noto nelle fonti storiche con il nome di Feng e quindi sulla riva destra, nella città chiamata Hao. Le ricerche archeologiche iniziate nella metà degli anni '50 nell'area di Feng e Hao non hanno ancora portato al rinvenimento di resti architettonici riferibili all'uno o all'altro dei due insediamenti, anche se rinvenimenti di diverso tipo - soprattutto sepolture - hanno chiaramente indicato come i resti delle prime capitali Zhou siano da ricercare proprio nell'area indicata dagli antichi testi storici; tra i rinvenimenti più significativi basti ricordare il sito di Zhangjiapo - c.a 25 km a O di X. - in cui sono state scavate diverse «fosse con carri e cavalli»: offerte sacrificali connesse con una necropoli aristocratica situata verosimilmente nelle vicinanze ma ancora da scoprire. Dopo il trasferimento della capitale a E, presso l'odierna Luoyang, la dinastia Zhou, detta ora dei Zhou Orientali (771-221 a.C.), declinò sempre più finché nel 221 a.C. Qin Shi Huangdi (Primo Augusto Imperatore [della dinastia] Qin) non riportò nuovamente la sede del potere statale, ora centralizzato, nell'area di Xi'an.
Dinastia Qin. - I resti di Xianyang, capitale prima del regno e poi dell'impero Qin, sono stati individuati sulla riva sinistra del Wei c.a 14 km a NO di Xi'an. A tutt'oggi gli archeologi hanno messo in luce presso il villaggio di Afang (toponimo che conserva il nome del Palazzo di Qin Shi Huang) tre grosse piattaforme di terra pressata (hang tu) rivestite di mattoni di terracotta decorati con motivi geometrici e naturalistici; di queste la più estesa, a pianta rettangolare, misura c.a 520.000 m2. Sulle piattaforme si ergevano le sale del palazzo, in legno spesso ricoperto da intonaci decorati con scene dipinte. Le sale, servite da un sistema di drenaggio con condutture in terracotta, erano coperte da tetti rivestiti con tegole in ceramica di cui quelle lungo la gronda desinenti in un apice tondo decorato a motivi impressi. Secondo lo storico Si Ma Qian, vissuto nel II sec. a.C. in epoca Han, ben duecentosettanta palazzi principali si ergevano a Xianyang, ciascuno in uno stile tipico di una provincia dell'Impero. Morto nel 210 a.C., Qin Shi Huang fu sepolto a Lintong (40 km a E di X.) sotto il grande tumulo artificiale al centro di un vasto mausoleo di cui fanno parte le famose «fosse dell'esercito di terracotta» (a E del tumulo) e la fossa contenente gli altrettanto noti «carri in bronzo» (a O del tumulo). Con l'insediamento Qin la struttura «dispersa» tipica della «capitale» dinastica, struttura che peraltro rispecchia e si ispira al modello insediativo Shang, è ormai fissata e tale resterà pressoché invariata fino all'ultima dinastia Qing (1644-1911 d.C.). La città consiste, infatti, di un ordinato impianto con edifici civili e religiosi - costruiti in materiale deperibile (legno) su piattaforme in terra battuta - la cui localizzazione topografica sembra essere determinata da concezioni geomantiche; la «Città Interna», oltre al palazzo imperiale comprendeva anche i templi ancestrali, mentre la «Città Esterna», residenza dei funzionarî statali, dei commercianti e degli artigiani, era fornita di servizî (mercati, templi pubblici, ecc.). Fuori della città erano il vasto mondo contadino, i mausolei imperiali - anche questi pianificati sulla base di responsi geomantici - e i monasteri.
Dinastia degli Han Occidentali. - Caduta la dinastia Qin nel 207 a.C. e distrutta Xianyang, nel 206 a.C. Liu Bang fonda la dinastia Han regnando col nome di Gao Zu e dando inizio nella vasta piana a Ν di X. (c.a 10 km) alla costruzione della nuova capitale, c.a 2 km a S del fiume Wei, a cui dà il nome di Chang'an («Lunga pace»). L'impianto della città è quadrangolare, orientato secondo i punti cardinali e caratterizzato, sulla base dei dati archeologici e storici, da tre principali fasi costruttive. All'epoca di Gao Zu (206-195 a.C.) furono edificati i complessi palaziali - scavati all'inizio degli anni '60 - detti Changle Gong (c.a 6 km2) e Weiyang Gong (c.a 5 km2), quest'ultimo comprendente la sala delle udienze detta Qian Dian (350x200 m); nello spazio tra i due complessi (c.a 950 m) fu poi costruita l'armeria, scavata nel 1974, compresa entro un recinto in muratura di 320x800 m. La seconda fase di costruzione si ebbe con il secondo imperatore Han, Hui Di (194-188 a.C.), principalmente incentrata nella costruzione, con strati di terra battuta, del muro perimetrale della città, spesso alla base da 12 a 16 m e alto 12 m. Su ciascun lato del quadrilatero, ad andamento irregolare a causa della presenza dei palazzi di Gao Zu a S e di un affluente del Wei a NO, si aprivano tre porte monumentali divise ciascuna in tre ingressi, di 6 m di larghezza, distanti 4 m l'uno dall'altro; soltanto gli ingressi della grande porta Bacheng, sul lato E di fronte al Changle Gong, e la grande porta X., sul lato S di fronte al Weiyang Gong, erano posti a una distanza di 14 m l'uno dall'altra. Il momento di massima espansione della città si verificò con la terza fase costruttiva, all'epoca del sesto imperatore Han, Wu Di (140-87 a.C.). A Ν del complesso del Changle Gong fu edificato quello del Mingguang Gong, mentre il Bei Gong e il Gui Gong (a pianta rettangolare allungata in senso N-S secondo i saggi stratigrafici del 1962) furono edificati a Ν del Weiyang Gong. Sul lato O, nella parte esterna della città, fu costruito il complesso, ricco di parchi e laghetti, del Jianzhang Gong, mentre nella piana a SO della città fu realizzato l'immenso parco imperiale chiamato Shanglin Yuan, comprendente il lago artificiale Kunming Chi che distrusse e sommerse gran parte dell'antica capitale Zhou, Hao. Il sistema viario all'interno della capitale era costruito sulla base dei viali principali che partivano dalle porte cittadine; otto erano le vie principali, e tra queste la più lunga era quella che partiva dalla porta An Men e attraversava tutta la città per una lunghezza di 5500 m. Mentre la lunghezza delle vie principali, che s'incrociavano a croce o a T, non era sempre la stessa, la larghezza era di c.a 45 m. Le strade erano suddivise in tre carreggiate da due canaletti paralleli, e la carreggiata di mezzo, detta Chi Dao, era di esclusivo uso imperiale. I canaletti fungevano anche da sistema di raccolta delle acque che venivano convogliate in cisterne scavate sotto le mura e riversate nel fossato.
Nell'angolo NO all'interno delle mura erano gli spazî riservati ai nove mercati cittadini (tre a E e sei a O) serviti dalla porta Heng Men che si apriva di fronte al grande ponte Heng Qiao sul fiume Wei. Accanto ai mercati sorgevano i quartieri artigianali e, forse, la zecca di stato. Resti di diversi complessi templari riferibili alla tarda dinastia degli Han Occidentali (206 a.C.-8 d.C.) o all'effimero regno dell'usurpatore Wang Mang (dinastia Xin: 9-23 d.C.), sono stati individuati negli spazî esterni a SE della città. Nella stessa zona dei templi era, inoltre, l'area della «Tai Xue», l'Accademia Imperiale per la formazione dei funzionarî civili. A NO di Chang'an, oltre il fiume Wei e le macerie della capitale Qin, sorsero i mausolei imperiali a eccezione di due, quelli di Wen Di (179-157 a.C.) e di Xuan Di (73-49 a.C.) che furono eretti ai piedi dei monti Qinling a SE di Chang'an.
In seguito ai torbidi verificatisi alla caduta di Wang Mang, la città venne quasi rasa al suolo e la dinastia Han trasferì la capitale a E, nei pressi di Luoyang (dinastia degli Han Orientali: 23-220 d.C.). Chang'an, però, non si estinse totalmente, anzi dopo la fine della dinastia Han continuò a essere una città di grande importanza strategica e commerciale aperta come era verso le carovaniere per l'Asia centrale.
Nel periodo di divisione seguito all'Epoca dei Tre Regni (220-280 d.C.) stabilirono la capitale nell'area di Chang'an molte delle Dinastie Settentrionali (386-581), quali i Jin Occidentali dal periodo di regno di Min Di (314-316), i Zhao Anteriori, i Qin Anteriori, i Qin Posteriori, i Wei Occidentali, i Zhou Settentrionali e, infine, i Sui (581-618) che nel 581 riunificarono l'impero sotto un'unica dinastia.
Dinastie Sui e Tang. - Della città Sui, Daxing, sappiamo che era stata concepita secondo piani grandiosi che non poterono essere portati a termine per la caduta della dinastia appena trentasette anni dopo la sua fondazione. Sostituitisi ai Sui, i Tang (618-907 d.C.) mantennero la loro capitale a Daxing che chiamarono di nuovo, come gli Han, Chang'an. Con la dinastia Tang i confini dell'impero raggiunsero un'estensione fino ad allora mai conosciuta, dall'Asia centrale al Vietnam settentrionale e in un lungo periodo di grande potenza politica, militare ed economica l'influenza della cultura cinese permeò gran parte dell'Asia. Sotto la dinastia Tang, la «Via della Seta», che aveva appunto Chang'an come sua stazione terminale nell'Oriente, conobbe uno dei periodi di maggiore intensità di traffici, amalgamando gusti e idee dal più lontano Occidente al più remoto Oriente e facendo delle città Tang disseminate lungo il suo percorso centri di opulento cosmopolitismo, e di Chang'an la città più importante dell'Asia. Della cinta muraria in terra battuta, che racchiudeva un'area di 80 km2, non restano che poche tracce, sufficienti però a verificarne l'impianto come descritto nelle fonti coeve. Sul lato Ν della cinta muraria erano nove porte, mentre tre sole porte si aprivano su ciascuno degli altri tre lati. L'ingresso monumentale della città era costituito dalla Ming De Men, detta anche «Porta dell'Uccello Scarlatto» poiché probabilmente su di essa era rappresentato l'animale simbolo della direzione e del lato della città in cui essa si apriva, il Sud. All'interno delle mura la pianta si articolava da Ν a S in tre comprensorî principali: la «Città-palazzo», la «Città amministrativa» (che insieme costituivano la «Città imperiale») e la «Città esterna». Il tessuto urbano era scandito da un sistema viario costituito da un viale principale N-S che partiva dalla Ming De Men, al quale si affiancavano altri dieci viali lungo lo stesso asse che andavano a incrociarsi ortogonalmente con quattordici viali che correvano da E a O. La griglia formata dai viali, spesso fiancheggiati da canali e con una larghezza variabile dai 70 ai 150 m, nell'area S della città inquadrava l'immensa «Città esterna», in tal modo divisa in centonove blocchi residenziali lungo il perimetro di ciascuno dei quali si aprivano le abitazioni delle famiglie agiate, mentre quelle dei meno abbienti si trovavano nella parte più interna. Nella «Città esterna» le maggiori aree di servizi erano costituite dai due mercati, il Dong Shi («mercato orientale») e il Xi Shi («mercato occidentale») che potevano usufruire, per il trasporto delle merci, di una rete di canali che, unendo i due mercati tra loro e con diversi punti della città, sboccavano poi a Ν delle mura dirigendosi verso il fiume Zao e il fiume Wei. La «Città amministrativa», circondata su una superficie di 4,5 km2 da un'alta muraglia, era la sede dei quattro principali organismi amministrativi dello Stato ed era separata dalla «Città esterna», che la fronteggiava su tre lati, da larghi viali alberati. Due grandi porte principali e tre secondarie sul lato Ν della «Città amministrativa» davano accesso alla zona dei palazzi imperiali, distribuiti su una superficie di 4,5 km2, come la «Città amministrativa», e protetti a Ν da mura a doppio corso. All'interno della Huang Cheng erano distribuiti diversi complessi palaziali tra cui il Taiji era il più vasto e importante. Nell'ottavo anno di regno dell'imperatore Tai Zong (634 d.C.) fu iniziata la costruzione di una nuova serie di palazzi destinati all'imperatore e alla sua corte. Per mancanza di spazî sufficienti all'interno della città i nuovi complessi, detti Da Ming Guang («palazzi della Grande Luce»), furono edificati all'interno di uno spazio, grosso modo di pianta trapezoidale e circondato da un muro che nella parte più settentrionale diveniva a doppio corso, addossato alle mura del lato NE della città. I palazzi si articolavano intorno a tre padiglioni principali posti sull'asse centrale che, nel Da Ming Guang, vennero a costituire le sedi principali del potere statale. A una distanza di c.a 600 m dalla porta principale nell'area palaziale si ergeva il primo dei padiglioni del Da Ming Guang, lo Han Yuan Dian, a cui si accedeva attraverso una lunga scalinata fiancheggiata da due padiglioni del tipo ge (edifici a pianta rettangolare o quadrata con uno o più ordini di tetti sporgenti) costruiti su alte piattaforme in terra battuta. A c.a 300 m a Ν dello Han Yuan Dian, dove l'imperatore dava udienza ad ambasciatori e principi vassalli, era il padiglione Xuan Zheng Dian, dove erano trattati gli affari di stato, emanati gli editti e dove, talvolta, era sostenuto il grado più alto degli esami di stato. L'ultimo dei tre padiglioni era il Zi Chen Dian destinato alle attività quotidiane dell'imperatore e delle sue concubine e dove erano ricevuti i dignitarî dell'Impero.
Nella zona prospiciente il Da Ming Guang sono stati recentemente rinvenuti i resti di un quartiere residenziale organizzato in tre grandi isolati, ciascuno di undici vani divisi da stretti vicoli, mentre, alle spalle dello Zi Chen Dian, è ancora chiaramente distinguibile il perimetro del lago Dai Ye Chi che, circondato da padiglioni, chioschi, torri e gallerie, costituiva, oltre a una delle maggiori riserve d'acqua dei palazzi, un vasto parco per il diporto della corte. Un altro, e forse più famoso parco, era quello conosciuto come «Giardino dell'ibisco» sulle sponde del lago Qujiang, a ridosso dell'angolo SE delle mura e che già dall'epoca Qin-Han era stato destinato a «zona verde». Un prolungamento del corso esterno del muro E, piegando verso O, si congiungeva al lago e formava così un vasto recinto al cui interno, oltre al parco, sorgeva un complesso palaziale anch'esso destinato all'aristocrazia Tang.
Al centro della «Città esterna» era il complesso del Tempio Qian Fo, il maggiore tra i complessi buddhisti di Chang'an, fondato dall'imperatrice Wu (684-704 d.C.) nell'anno della sua ascesa al trono: è di questo complesso che fa parte la Xiao Yan Ta («Piccola pagoda dell'anatra»; v. pagoda) in mattoni su pianta quadrata. Costruita all'inizio dell'VIII sec., la Xiao Yan Ta, alta 38 m, con tredici piani (quindici in origine) sottolineati da altrettanti cornicioni aggettanti, si rastrema dolcemente verso l'alto: è uno dei più perfetti esempî tra le pagode Tang, caratterizzate dalla curva degli spigoli che convergono verso l'alto grazie ai piani orizzontali rientranti.
Nei quartieri SE della città sorge, invece, il monumento forse più noto di Chang'an: il monastero del Tempio Zi En, di cui fu abate il famoso monaco pellegrino Xuanzang. A quest'ultimo - tornato dall'India nel 645 - si deve la costruzione all'interno del monastero, nel 651-652, della Da Yan Ta («Grande pagoda dell'anatra»). Costruita inizialmente a cinque piani raggiunse gli attuali sette piani (64 m) con i lavori eseguiti tra il 701 e il 705; interamente formata da mattoni a incastro, la pagoda era destinata a contenere i sūtra raccolti da Xuanzang e altri monaci pellegrini nelle regioni indiane; l'esterno dell'alta torre è caratterizzato da piani digradanti a piramide, ciascuno scandito da falsi pilastri che sembrano sostenere i cornicioni appena sporgenti, a imitazione delle contemporanee architetture civili e religiose in legno. Sulle colline a NO della città sorgevano i grandi complessi monumentali delle necropoli imperiali sparse in diciotto diverse località.
Intorno alla metà dell'VIII sec. inizia il lento declino della dinastia e di Chang'an, che cede prima all'altra capitale dell'impero, Luoyang, e più tardi alle città del Sud il primato politico-culturale.
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