YARKEND (A. T., 97-98; in cinese, So-che)
Nome della maggiore oasi del Sin-kiang (v.), oltre che della città principale di essa e di tutto il Turkestan orientale.
La città sorge sullo Yarkend Darya, a circa 120 m. sul livello del mare, e fu solo assai imperfettamente conosciuta fino alla metà del secolo XIX. Marco Polo la visitò certamente fra il 1271 e il 1275 e il gesuita portoghese Bento de Goes nel 1603. Ricognizioni metodiche furono iniziate solo durante il sec. XIX da panditi indiani e da esploratori europei, primo fra i quali fu A. Schlagintweit che vi passò nel 1857. Delle spedizioni successive vanno ricordate quella di D. Forsyth (1873), che fruttò una relazione particolareggiata dei risultati scientifici conseguiti, e quella di Sir A. Stein nel 1906.
L'oasi di Yarkend copre una superficie di circa 2100 kmq. ed è la più ricca di tutto il Sin-kiang. Una vasta rete di canali, che convogliano ai campi l'acqua dello Yarkend Darya e dei suoi affluenti numerosi, alimentati dalle nevi dei monti circostanti, rende possibile un'attività agricola fiorente, che dà principalmente frumento, orzo, riso, legumi e semi oleosi. Il cotone e il gelso sono coltivati nelle porzioni più calde. La frutticoltura fornisce in abbondanza uva, meloni squisiti e mele. I monti che limitano l'oasi a ovest e a sud sono ricchi di pascoli, dove vengono allevati in copia ovini, yak e cammelli, e di prodotti minerali, specie oro, piombo e pietre preziose, dei quali, tuttavia, solo l'oro si estrae, e con mezzi primitivi, dalle sabbie dei fiumi. L'oasi ha una popolazione stimata a 200.000 anime, composta di Persiani e di Sarti turchi. Circa la metà è concentrata nella sola città di Yarkend; il resto lavora nei campi o abita centri minori, fra cui vanno ricordati Guma, Kargalik, Tagarchi, Kartchum, Besh Taryk, Tash Qurgham (sui Pamiri), Pozgham e Sanju, quasi tutti centri di industrie manufatturiere che producono specialmente tappeti, seterie, cotonate e lanerie. Yarkend, il centro maggiore, è circondata da mura di terra, con torri di stile cinese, ed è irrigata da una rete di canali. Le sue moschee e i suoi seminarî maomettani godono vasta rinomanza nel mondo musulmano. È soprattutto città commerciale, favorita com'è, per gli scambî, dalla sua vicinanza all'India, alla Persia, all'Afghānistān e alla Russia. Nei suoi commerci hanno parte preponderante i cuoi e le pelli che escono dalle sue concerie, le cotonate e il bestiame, soprattutto cavalli rinomatissimi. A circa 370 km. dalle sue mura è la fortezza di Yanghishar, costruita dai Cinesi, una delle tre fortezze del Turkestan orientale.