Arafat, Yasir
‛Arafāt, Yāsir. – Politico palestinese (Il Cairo o Gerusalemme 1929 - Clamart, Parigi, 2004), è stato per quasi cinquant’anni il portavoce e il rappresentante sulla scena internazionale della causa palestinese nel difficile processo negoziale con Israele. Insignito del premio Nobel per la pace nel 1994 insieme agli israeliani Yitzhak Rabin e Shimon Peres, è stato il primo presidente dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) dalla sua istituzione, nel 1994, all’anno della sua morte, nel 2004. Il fallimento dei negoziati israelo-palestinesi di Camp David nel luglio 2000 e l’esplosione della seconda Intifada nei territori palestinesi a partire dal settembre-ottobre dello stesso anno determinavano la crescente sfiducia del governo israeliano e degli Stati Uniti nella capacita di ‛A. di garantire l’ordine: nel 2001 e ancora nel 2003, ritenuto colpevole di non aver saputo fermare gli attacchi terroristici in Israele, ‛A. veniva confinato per due volte nel suo quartier generale a Rāmallāh, in Cisgiordania, senza libertà di movimento, guardato a vista dall’esercito israeliano. Screditato dagli israeliani sul fronte internazionale, anche all’interno ‛A. subiva gli attacchi del partito palestinese estremista Ḥamās e le accuse di gestione clientare e poco trasparente dei fondi pubblici palestinesi, che ne minavano la rappresentatività politica e morale. In questo contesto la crescente pressione lo spingeva a istituire nel marzo 2003 il ruolo di primo ministro dell’ANP, affidato al moderato Abū Māzin, con il quale nascevano però quasi subito evidenti contrasti che portavano alle dimissioni di quest’ultimo. All’inizio del 2004 si riacutizzavano a Gaza le proteste contro la conduzione autoritaria del potere da parte di ‛Arafāt.