NAGĀRAH, Yisrā‛ēl
Poeta ebreo, nato verso il 1555 a Ṣěfat (Ṣafad) in Palestina, vissuto lunghi anni a Damasco e poi a Gaza, dove morì nel 1628. Compose, oltre a varî scritti di minore conto in prosa e in versi, parecchie centinaia di poesie religiose in ebraico (e alcune in aramaico), molte delle quali di carattere mistico.
Egli pubblicò a Ṣĕfat nel 1587 una raccolta di 108 composizioni poetiche sue (con altre 6 in appendice), col titolo Zēmīrōt Yisrā'ēl (I canti d'Israele). Con lo stesso titolo ne fu pubblicata una raccolta piìì ampia a Salonicco (1599), e un'altra ancora assai più ampia (346 composizioni, più una in appendice) a Venezia (1599-1600), ristampata con omissioni a Belgrado (1838). Una raccolta di suoi scritti varî, Mēmē Yisrā'ēl (Le acque d'Israele), fu stampata in appendice all'edizione veneziana dei Canti. Da un manoscritto viennese un gruppo di poesie fino allora inedite fu pubblicato da M. H. Friedlät. der (Vienna 1858); altre furono stampate in raccolte liturgiche o a cura di studiosi moderni; molte sono ancora inedite (mss., intitolati Shě'ērīt Yisrā'ēl. Il residuo d'Israele, a Budapest, Amsterdam, Oxford e New York).
Bibl.: W. Bacher, in Revue des études juives, LVIII, pp. 241-269; LIX, pp. 96-105; 231-238; LX, pp. 221-234.