YOKOHAMA (A. T., 101-102)
Città del Giappone centro-orientale, capoluogo della provincia di Kanagawa. Sita sulla baia di Tōkyō, essa non era, intorno al 1587, che un povero villaggio di 12 famiglie, divenute un centinaio (circa 350 ab.) all'epoca in cui fu scelto come porto aperto (1° luglio 1859). La città deve la sua origine agli stranieri che vi si stabilirono. Quando, dopo la visita del commodoro Perry (v. giappone: Storia), le autorità giapponesi, cedendo alle sue richieste, decisero di aprire alcuni porti, fu tra gli altri scelto Kanagawa, poco più a nord-ovest; ma poi, per misura precauzionale, temendosi aggressioni contro gli stranieri da parte dei samurai armati che percorrevano il Tōkaidō, grande arteria che da Kyōto andava a Yedo (ora Tōkyō) passando appunto per Kanagawa, questa venne cambiata col villaggio di Yokohama. I consoli protestarono inutilmente, ma la superiorità di Yokohama come ancoraggio valse a far loro presto dimenticare gli svantaggi del cambio. Sorsero, così, dapprima quattro arterie e subito l'enorme affluenza di commercianti europei, giapponesi e cinesi, venuti a stabilirsi sul posto, diede forte impulso allo sviluppo urbano. La popolazione nel 1877 era già salita a 30.000 ab., divenuti oltre 94.000 solo cinque anni dopo, e 704.290 all'epoca dell'ultimo censimento (1° ottobre 1935). Yokohama fu praticamente distrutta dal terremoto del 1° settembre 1923, che provocò incendî ai quali si dovettero i maggiori danni; ma, grazie agli sforzi dei cittadini e ai generosi aiuti dall'esterno, fu ricostruita nei sei anni successivi. Il 1° aprile 1927 sei villaggi e due centri maggiori vennero inclusi nella nuova città, che fu successivamente divisa in 5 quartieri (ku): Tsurumi, Kanagawa, Naka, Hodogaya e Isogo, coprenti, insieme, un'area di circa 134 kmq.
L'importanza di Yokohama sta soprattutto nel suo porto commerciale, che nel 1873 era già, per volume di traffico, il primo del Giappone, ma nel 1893 dovette cedere a Kōbe e passare al secondo posto, che conserva tuttora. Fra i due, tuttavia, Kōbe è il primo porto dell'impero per le importazioni, Yokohama per le esportazioni. Tale posizione deve la città al suo retroterra, che comprende tutta la vasta pianura del Kwantō, su cui sorge Tōkyō, la capitale, enorme centro di consumo, e soprattutto alle provincie montagnose intorno alla pianura stessa (prov. di Nagano, Gunma, Aichi, Fukushima e Saitama), nelle quali l'assenza di risaie, e quindi di economia agricola, ha dato forte impulso alla bachicoltura, unica grande risorsa di quelle popolazioni, il cui prodotto affluisce a Yokohama, grazie alle valli, che da ogni lato costituiscono facili vie di accesso nella pianura. Circa il 90% della produzione globale giapponese della seta grezza viene assorbito dai soli Stati Uniti esclusivamente attraverso il porto di Yokohama, del quale le cifre seguenti rappresentano il movimento (in migliaia di yen).
Altra caratteristica del commercio estero di Yokohama sta nella costante eccedenza delle esportazioni sulle importazioni. In queste ultime prevalgono le materie prime e gli strumenti per le industrie, specialmente per la zona industriale di Tōkyō (macchine, metalli, cotone, legname, lana, ecc.) e alimenti (frumento, zucchero, ecc.).
Yokohama sorge sul greto alluvionale pianeggiante di tre piccoli corsi d'acqua, l'Ōokagawa, l'Imaigawa e il Takinogawa, che alimentano una rete abbastanza sviluppata di canali che traversano la città in ogni direzione e costituiscono eccellenti arterie d'intenso traffico mercantile. La porzione compresa fra i primi due, al sud-ovest, è il cuore della città, il quartiere europeo, dove è concentrata la maggior parte degli stranieri (3837 anime nel 1932, fra cui 2212 Cinesi e 28 Italiani). L'attività industriale è notevole e comprendeva, alla fine del 1933, ben 4240 opifici, fra grandi e piccoli, con 33.966 operai. I commerci e le industrie sono controllati da una camera di commercio, da sei banche, da una stanza di compensazione e vi sono due stabilimenti per la condizionatura della seta. Le belle vie linde e asfaltate di Yokohama sono animate da un'attività varia e multiforme e il traffico cittadino è facilitato da oltre 42 km. di linee tramviarie. La Via dei Teatri (Isezaki-chō), la Scala dei 100 gradini, i bei negozî della Benten-dōri, l'arteria principale, sono quanto offre ai turisti. Attrattive maggiori hanno i sobborghi. Sulla collina di Nogeyama, al N., si può visitare un tempio buddhista donde si gode un magnifico panorama della città; al S., a Negishi, si può visitare l'ippodromo e il parco di Sankei-en, noto per i suoi loti e le raccolte storiche. D'estate la spiaggia di Honmoku è frequentatissima. Ma l'escursione più interessante è senza dubbio a Kamakura, a 22 km., famosa per il suo Daibutsu. Una ferrovia elettrica unisce Yokohama a Tōkyō.
Istituti di cultura. - Il più importante istituto è il collegio municipale di commercio, fondato nel 1928 e che conta circa 450 studenti; accanto ad esso c'è un collegio imperiale di commercio con 276 studenti e una scuoh tecnica superiore. Inoltre a Yokohama ha sede un osservatorio astronomico, una biblioteca comunale fondata nel 1921, e la stazione sperimentale per i tessuti di seta.