Sanson, Yvonne
Attrice cinematografica greca, naturalizzata italiana, nata a Salonicco il 29 agosto 1925 e morta a Bologna il 23 luglio 2003. Caratterizzata da una bellezza appariscente ed espressiva, fu protagonista, nella prima metà degli anni Cinquanta, della stagione di successi del melodramma popolare italiano, grazie ai numerosi film diretti da Raffaello Matarazzo con i quali ottenne una straordinaria popolarità.
Di padre francese e madre turca, si trasferì presto in Italia. Dopo alcune apparizioni sul grande schermo, centrate soprattutto sulla sua avvenenza (Aquila nera, 1946, di Riccardo Freda; La grande aurora, 1947, di Giuseppe M. Scotese), la prima parte di rilievo le venne affidata in Il delitto di Giovanni Episcopo (1947) di Alberto Lattuada, con il quale avrebbe lavorato ancora nel 1952 in Il cappotto, dal romanzo di N.P. Gogol′. Partecipò quindi al film d'avventura Il cavaliere misterioso (1948) di Freda, con Vittorio Gassman, al comico L'imperatore di Capri (1949) di Luigi Comencini, con Totò, e alla commedia Campane a martello (1949) di Luigi Zampa, con Eduardo De Filippo e Gina Lollobrigida, prima dell'incontro con Matarazzo. Per quest'ultimo interpretò, accanto ad Amedeo Nazzari, numerosi film come protagonista, tra cui Catene (1949), Tormento (1950), I figli di nessuno (1951), che costituirono una sorta di trilogia poi proseguita con Angelo bianco (1955), nel quale vengono ripresi i personaggi del film del 1951. Questi drammi lacrimevoli, incentrati su sventurate figure femminili, univano alla struttura tipica del melodramma, che procede per continui e drammatici colpi di scena, una più realistica ambientazione sociale, tra le miserie del proletariato, che avrebbe indotto a parlare di 'neorealismo popolare'. Tale formula, che ebbe un grandissimo successo commerciale, fu ripetuta da Matarazzo fino al 1958, anno dell'ultimo film della S. in coppia con Nazzari, Malinconico autunno.
La popolarità ottenuta con il personaggio della donna bella e onesta, ma sfortunata e infelice la confinò nello stesso ruolo anche nei film, di minor successo, diretti da altri registi, sia come protagonista (per es., in Menzogna, 1952, di Ubaldo Maria Del Colle e in Noi peccatori, 1953, di Guido Brignone) sia ricoprendo parti secondarie, come in Nous sommes tous des assassins (1952; Siamo tutti assassini), film contro la pena di morte diretto da André Cayatte, e La diga sul Pacifico (1957) di René Clément. Come già nella commedia degli equivoci ambientata nel Seicento La bella mugnaia (1955) di Mario Camerini, dove è la procace moglie di un governatore napoletano, anche in Lo smemorato di Collegno (1962) di Sergio Corbucci, ancora con Totò, sostenne un ruolo da caratterista, mentre tornò a interpretare un personaggio drammatico in Anima nera (1962), tra i film meno riusciti di Roberto Rossellini. Nel corso degli anni Sessanta la sua popolarità, legata a un particolare periodo della storia del cinema italiano, venne comunque meno. Tra le sue ultime apparizioni cinematografiche, il ruolo della suocera del protagonista di Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci.